Nellâambito del progetto sperimentale sulla Didattica del Territorio, la classe quinta C della Scuola Primaria âG. Spataroâ del IC1 di Vasto ha approfondito le tematiche inerenti ai Templi Italici di Schiavi di Abruzzo con lâarcheologa Grazia La Verghetta della Parsifal Società Cooperativa di Vasto, in collegamento on line, in orario scolastico.
Lâarcheologa ha spiegato che la Parsifal si occupa nel territorio Vastese di scavi archeologici e di allestimenti e gestione di musei a San Salvo, a Monteodorisio e a Schiavi di Abruzzo. Ha raccontato che a Schiavi di Abruzzo, dal VIII sec. a. C. abitavano i Pentri Sanniti, discendenti dai Sabini che con le migrazioni âVer Sacrumâ, della Primavera Sacra, si spostarono nellâarea centro meridionale dellâItalia. Pochi sono i reperti scritti del popolo, tra questi il più importante è la Tavola di Agnone, ritrovata nel comune omonimo che si può ammirare nel museo di Londra. Eâ un reperto importante per la religione, in quanto è riportato lâelenco delle divinità osco sannite. La religione dei popoli italici era animistica, cioè davano importanza agli elementi naturali e custodivano le divinità nelle aree sacre.
Grazia La Verhetta ha poi spiegato che a Schiavi di Abruzzo i Sanniti hanno scelto unâarea sacra in un bellissimo paesaggio naturale, probabilmente perché avevano visto in quel luogo la presenza della loro divinità . I Sanniti hanno costruito nello stesso luogo: nel II sec. a. C. il Tempio Maggiore, nel I sec. a. C. il Tempio Minore e lâaltare. Lâarea sacra era lontano dai villaggi abitati, ma grazie alla quantità dei reperti ritrovati, si può sostenere che fosse molto frequentata.
La particolarità è che per secoli tutta lâarea è stata ricoperta di terra a causa del terreno franoso. Proprio una grossa frana nel 1930 portò alla luce i primi reperti archeologici che portarono poi, negli anni successivi, ulteriori scavi.
I resti del Tempio Maggiore ne fanno capire lâoriginaria struttura. Doveva essere alto 11 metri, aveva una scalinata, un pronao con delle colonne in pietra calcarea con capitello ionico appena abbozzato, dove potevano andare i fedeli. Allâinterno câera una cella, la parte più importante del tempio, luogo di culto della divinità , ma che poteva essere frequentato solo del sacerdote.
Il Tempio Minore negli anni 1970 è stato ricostruito. Presenta un pronao con colonne in mattone e una cella con un bellissimo pavimento in mosaico e unâiscrizione in lingua osca allâinterno che indica il nome del costruttore.
Davanti al Tempio Minore è presente un altare dove i fedeli lasciavano un dono per la divinità .
Nellâarea sono stati ritrovati dei reperti votivi dal III sec. a. C. fino al II sec. d. C. a testimonianza di come quellâarea sacra fosse importante per la popolazione sannita. Si andava lì per chiedere una grazia o per ringraziare della grazia ricevuta. Sono stati ritrovate inoltre piccole statuette di bronzo di Ercole, divinità di tutta lâarea, protettore dei pastori. LâErcole italico deriva dallâHerakles greco. Il suo culto giunse dalla Magna Grecia, e dalla cultura etrusca che conoscevano e veneravano Eracle con il nome di Hercle.
Lâarcheologa ha inoltre detto che nellâarea sacra e nel territorio di Schiavi di Abruzzo sono stati ritrovate diverse necropoli. La tomba più antica è dellâetà del bronzo, cioè 10 secoli a. C. fino al 4 sec. d. C. Allâinterno delle tombe, sono stati ritrovati i corredi funerari: oggetti in ceramica, fibule, lucerne, monete, boccette in vetro, ecc. I reperti fanno parte del Museo Archeologico presente a Schiavi DâAbruzzo.
I ragazzi hanno mostrato molto interesse allâargomento e anche se non è possibile fare in questo momento una gita dâistruzione a Schiavi di Abruzzo, mediante le foto e le spiegazioni hanno compreso lâimportanza di questâarea sacra, uno dei più importanti siti archeologici della regione.
I ragazzi della quinta C della Scuola Primaria "G. Spataro" IC1 di Vasto