Sono state varie associazioni ambientalistiche del territorio che hanno organizzato la conferenza on line, il 3 gennaio, sulla âVia Verde, un patrimonio da difendere e valorizzareâ: Foce Forum Civico Ecologistia, Italia Nostra del Vastese, Club Alpino Italiano, Arci, Club Vasto per lâUnesco, lâAssociazione Civica Porta Nuova, Gruppo Fratino Vasto, Gas gruppo dâacquisto oltre confine e Gas Vasto, gruppo di acquisto solidale Vasto.
Dopo la bozza di regolamento della provincia, câè stata una grande mobilitazione, per tutelare la via verde abruzzesi e si è sentita la necessità di organizzare un momento di informazione e dibattito.
Lâincontro è stato coordinato da Franco Sacchetti e ha visto la partecipazione di tanti esperti.
Lino Salvatorelli dellâArci, ha evidenziato come la bozza provinciale vuole mettere in concessione 52 aree di risulta del tracciato ferroviario, che sono ancora di proprietà della provincia, per realizzare ombreggi, parcheggi, impianti sportivi, bar, ecc. Sono luoghi tra Punta Mocchiola di Ortona a Fossacesia e altri nel nostro territorio, da Vignola a Trave. Câè il rischio, dice Lino Salvatorelli, di trasformare le aree a valenza naturale più importanti in bazar, per una mera attrazione turistica.
Angela Stanisci, dip. Bioscienze e Territorio dellâUniversità del Molise, dice che la Via Verde e la costa dei Trabocchi sono da considerarsi come un bene comune. Sono presenti ambienti diversificati di notevole interesse naturalistico. Eâ stata fatta una mappatura della vegetazione e della copertura del suolo, presenti nel tratto di costa tra Ortona e Vasto per riscontrare che il 30% è verde, con ambienti naturali e seminaturali, 45% sono aree agricole, 25% è artificiale, urbanizzato. Con il Bando Life Calliope sono stati fatti numerosi monitoraggi per studiare habitat e specie, sia sulla parte terrestre che dalla parte marina anche con immersioni per valutare lo stato del mare prospiciente alla via verde. Esistono nellâarea della Via Verde: 6 riserve naturali regionali, 4 aree tutelate dall'Unione Europea e 2 aree nuove in corso di proposizione come aree SIC nel comune di Ortona.
Esiste in tutti i 40 km dellâarea, una fragilità estrema, con il rischio per la macro fauna. Tutte le concessioni previste dalla bozza del progetto provinciale potrebbero provocare un grave danno. Va invece tutelata la biodiversità , per rendere anche più resiliente questa zona, che dovrebbe essere destinata ad un eco turismo.
Stefano Taglioli , del gruppo Fratino Vasto, precisa che è presente in tutta lâarea della Via Verde una parte ornitologica molto interessante, valutata in questi decenni da diversi censimenti ornitologici, svolti dallâ Ispra. La Via Verde offre una grande opportunità per sviluppare birdwatching, con lâinserimento di capanni, cartellonistica, piccole eco strutture atte allo scopo, attualmente completamente assenti.
Fra il Conero e il Gargano, il promontorio di Punta Aderci, è il rilievo più alto dellâAdriatico e durante la rotta migratoria degli uccelli è un importante punto di riferimento. Tutti questi aspetti vanno considerati come ricchezza dellâarea, nella progettazione della Via Verde.
Davide Aquilano presidente di Italia nostra del Vastese, archeologo, ha evidenziato come in tutta lâarea della Via Verde ci sono tanti siti archeologici notevoli: San Giovanni in Venere, il Castello di Ortona, il Borgo dellâAcquabella, Marina di Casalbordino, con il sito di unâAbbazia paleocristiana abbandonata e ignorata, Santo Stefano in Rivo Maris, con la presenza di un sito molto interessante nellâAdriatico, una stazione di posta, Finis Terre dove ci sono resti di terme romane, Torre Sinello e Punta Aderci dove è presente un sito neolitico con la presenza di molti reperti: oggetti in ossidiana, provenienti dallâisola di Lipari, resti di capanne dellâetà del bronzo di 3200 anni fa, fosse granarie che contenevano il grano, venduto con il commercio marittimo 1000 anni fa, nellâalto medioevo, la Fossa comune del 1817 con la sepoltura di centinaia di persone, resti della fortezza, e della struttura urbanistica, più a sud il porto sommerso, visibile con lâescursione subacquea. Tutti questi siti archeologici sono un aspetto importante di questâarea, e vanno valorizzati e tutelati.
Michele Celenza, associazione Porta Nuova, ha evidenziato come le decisioni provinciali sulla Via verde, sono segno evidente del localismo, della miopia, di una mancanza di una prospettiva della politica locale. Non câè un contrasto tra ambientalisti e amministratori, tra ambiente e cultura. Câè una classe dirigente che non sa dove andare, manca una direzione. La politica locale, ogni volta che ha affrontato una programmazione, ha fatto delle scelte discutibili.
Nicolas Tomeo, responsabile Forum Civico Ecologista, ha evidenziato gli aspetti legislativi inerenti allâargomento, in particolare ricorda la Legge Regionale 5 del 2007 che allâ art. 1 dice: âLungo il tratto litoraneo tra Ortona e Vasto, sulle aree dismesse del tracciato delle Ferrovie dello Stato, nellâottica di un processo di valorizzazione e riqualificazione della Costa Teatina, così come previsto allâart. 21 della normativa del vigente Quadro di riferimento regionale (Q.R.R.), è preclusa ogni attività di trasformazione del suolo diversa dalla destinazione a verde.â
Quindi la bozza di regolamento provinciale, con la concessione anche in via permanente ai privati appare illegittima.
Inoltre, ha evidenziato come la Direttiva Habitat del 97 e il Testo unico 152 del 2006, regolamentano già la materia, ma la Provincia di Chieti non le ha considerate. Il 22 dicembre, la Regione Abruzzo, ha intimato alla Provincia di sospendere qualsiasi intervento su questo tratto, per la competenza regionale sullâarea.
Bianca Campli presidente Unesco Vasto, ha evidenziato quanto sia importante tutelare i siti di identità territoriale, come i Trabocchi. Esiste un comitato tecnico dal 2018, che deve dare un parere sulle rilevanze, anche sui trabocchi. Le modifiche vanno autorizzate dalla soprintendenza.
Lâincontro, della durata di tre ore, ha avuto una presenza di circa 80 persone e ha mostrato quanto sia grande lâinteresse e la passione su questi argomenti, che necessitano di adeguata trasparenza, di condivisione e di tutela di tutta lâarea che costituisce un importante patrimonio naturalistico e ambientale del nostro territorio.