I servizi sociali del Comune di Vasto sono, ormai da molto tempo, in grave sofferenza e la situazione è divenuta insostenibile. Il problema riguarda lâintero impianto del settore che risente dellâassenza di una figura di riferimento con specifiche competenze, una figura in grado di sostituire la Dr.ssa Caterina Barbato (collocata in pensione due anni fa), ed avente le sue stesse capacità professionali ed esperienza.
Ricordiamo che anteriormente allâesternalizzazione del servizio reso dagli assistenti sociali, lâufficio riusciva a gestire egregiamente tutte le problematiche legate a quello specifico settore. Oggi, purtroppo, si evidenziano tutte quelle criticità derivanti dalla estrema frammentazione dellâorganico (molte assistenti sociali, ma con contratto part time), a fronte di un aumento esponenziale dei casi di cui i servizi stessi sono investiti.
Si pensi ad esempio al servizio socio educativo familiare composto da due assistenti sociali con contratto part time - 24 ore settimanali - e da una psicologa lo stesso part time). Come può pensare il Comune di soddisfare i bisogni complessi di una città di 45mila abitanti con delle professioniste che non hanno neanche un contratto a tempo pieno?
Vale la pena evidenziare che il servizio socio-educativo familiare, che è il braccio operativo del Tribunale dei Minori dellâAquila, deve rispondere a problematiche delicate e complesse, come quelle relative allâallontanamento dei minori nel caso in cui la loro permanenza allâinterno del nucleo familiare dâorigine sia pregiudizievole, oltre ad integrarsi, nellâottica di un proficuo lavoro di rete, con altri servizi territoriali specialistici (vedi SER.D e CSM).
Altra criticità è la mancanza di una figura specialistica di riferimento, con funzioni di coordinamento e raccordo, che non può essere sopperita dallâattuale funzionario responsabile del settore, assegnato part time al Comune di Vasto in virtù di una convenzione con il Comune di Casalbordino, avente competenze specificatamente amministrative e che assicura solo tre accessi settimanali.
Cosicché, mentre nel palazzo di città si accumulano ritardi nella gestione delle pratiche sollecitate dagli operatori del Servizio Sociale, come ad esempio quelle relative allâinserimento dei minori in casa famiglia o strutture protette, e si ritardano le liquidazioni dei contributi dovuti alle famiglie affidatarie o alle strutture che ospitano anziani, nella sede dei servizi sociali di Via Nicola Bosco, gli operatori impegnati fanno i conti con i numerosi casi da gestire, senza risposte sollecite dal Comune, continuamente esposti, per la delicatezza dei casi trattati, a aggressioni e minacce da parte degli utenti.
Se a tutto ciò aggiungiamo che nella struttura di Via Bosco non vengono fatti i dovuti interventi di manutenzione, almeno per risolvere il problema delle infiltrazioni di acqua piovana, si comprende come il settore, nella sua complessità , è assolutamente trascurato e abbandonato a se stesso.
Questo è ciò che si vede, ed è ciò che non ci si aspetta da unâamministrazione che sul sito istituzionale ha avuto lâambizione di elencare i numerosi servizi sociali che âsarebberoâ offerti ai cittadini. Per migliorare la vita della comunità sociale occorrono strumenti, persone competenti e anche una buona dose di passione: senza le basi, scordatevi le altezze.