Quest’anno la scuola si è rivoluzionata. Le conseguenze per studenti e professori sono state davvero impattanti e hanno cambiato l’intero sistema di insegnamento e apprendimento. Non si è trattato sicuramente di un cambiamento facile, tra strumenti tecnologici mancanti, problemi di connessione, difficoltà di organizzazione, e non solo. Non essendoci stata alcuna precedente gestione del mondo scolastico su questo livello, tutta la scuola si è ritrovata a far fronte all’emergenza sanitaria con i mezzi a disposizione, che spesso si sono rivelati insufficienti e datati.
Oggi sono trascorsi diversi mesi. L’anno scolastico è terminato e ne è iniziato un altro, fortemente improntato sulla didattica online. Quale sarà la strada futura per la scuola, gli insegnanti e gli studenti? Cerchiamo di analizzare quanto successo fino ad oggi e di capire come potrebbe evolversi.
Vantaggi e svantaggi della didattica online
Indubbiamente, i vantaggi conseguenti allo spostamento delle lezioni su pc sono diversi e palesi a molti. L’aspetto logistico è quello che più di tutti ne ha beneficiato, dalla migliore gestione del tempo alla facilità di svolgere diverse attività senza alcuno spostamento fisico. Strettamente legata a ciò, la possibilità di dedicarsi ad attività multidisciplinari è sicuramente stata molto apprezzata non solo dagli studenti, ma anche dai genitori.
Ma non è tutto oro ciò che luccica. Stando al Rapporto Annuale Istat 2020, la pandemia ha reso ancora più evidenti le disuguaglianze già esistenti tra bambini e ragazzi delle diverse zone d’Italia. I problemi principali derivano dalla scarsa disponibilità economica delle famiglie, soprattutto di quelle del Mezzogiorno rispetto al Nord Italia. Nel 2019, per la fascia d’età tra i 6 e i 17 anni, se in Italia il 12,3% non possedeva un pc o un tablet, nel Mezzogiorno tale dato saliva al 19%. La percentuale aumentava se si prendevano in considerazione le famiglie con un livello d’istruzione basso.
L’attuale situazione economica sicuramente non avrà portato conseguenze positive su questo fronte.
Difficoltà per insegnanti e studenti
L’emergenza scoppiata a marzo ha obbligato tutti gli insegnanti a trasferire le proprie lezioni online. Il problema principale è sorto per coloro che non possedevano delle adeguate competenze informatiche, in particolare per i professori con maggior esperienza in termini di anni lavorativi. Per loro, organizzare delle videolezioni è stato un doppio problema: non tutti avevano un pc o una connessione a internet, e molti non avevano ricevuto la formazione adeguata per sostenere tale impegno.
Non è andata bene nemmeno a tutti gli studenti. Il problema principale è che si è dato per scontato che, appartenendo alla generazione degli smartphone, tutti sapessero destreggiarsi tra internet e strumenti informatici. In realtà, non tutti lo sapevano fare e nessuno aveva ricevuto una formazione scolastica adeguata. L’informatica insegnata a scuola, al momento, è ancora troppo teorica e basilare e troppo poco aggiornata. Grava, quindi, ancora sui genitori la maggior parte della formazione dal punto di vista della navigazione sicura e consapevole sul web.
Considerando anche i già citati problemi economici, per molti studenti è risultato difficile seguire le lezioni online perché:
- Si sentono poco compresi e ascoltati dai professori, mentre cercano di esporre le proprie difficoltà di apprendimento.
- Tendono a perdere la concertazione molto più facilmente che in classe. Per loro è difficile mantenere il monte orario uguale a quello in presenza. Stare molto tempo davanti al pc, per seguire le lezioni prima e per svolgere i compiti poi, è deleterio.
- Lamentano problemi fisici, legati a mal di schiena, agli occhi, alla testa, al collo, all’insonnia.
- Percepiscono un abuso di potere da parte degli insegnanti che affidano loro i compiti anche ad orari normalmente extra-scolastici, come la sera tardi.
- Sentono violata la propria privacy da parte di quei professori che, per mantenere il controllo della lezione, pretendono che la webcam di ognuno sia costantemente accesa.
- Hanno problemi di connessione o di disponibilità del pc; spesso in famiglia non c’è un dispositivo informatico a testa e quello disponibile deve essere condiviso tra i vari membri.
- Ritengono alcune lezioni un po’ troppo sterili, prive di confronto professore-studente, che porterebbe a un’elaborazione mentale utile a maturare.
- Non si sentono parte di un gruppo, hanno meno occasione di formarsi e crescere. Abbassandosi il livello di comunicazione, di interscambio culturale e di rapporto emotivo, sia con gli insegnanti che con i compagni di classe, tendono a isolarsi.
Cosa fare per migliorare la didattica a distanza?
Al di là dei singoli problemi, risolvibili dall’insegnante e dallo studente stesso, bisognerebbe innanzitutto avvicinare la didattica a distanza all’e-learning. L’insegnamento online non dovrebbe basarsi più su un rapporto univoco, dove la lezione viene impartita e poi il compito consegnato; ma dovrebbe ampliare il metodo scolastico, tramite: formazione adeguata per tutti, confronto continuo, slide e video scaricabili e consultabili offline, utilizzo di programmi di scrittura, di grafica, di montaggio video, utili a implementare il sistema scolastico più tradizionale con la creatività e l’utilizzo delle nuove tecnologie.