Catalfo: fondi per infrastrutture, digitalizzazione e green economy. Via quota 100

A San Salvo il confronto tra il ministro del Lavoro e il mondo imprenditoriale e sindacale abruzzese

Luigi Spadaccini
12/10/2020
Attualità
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Infrastrutture stradali, ferroviarie e tecnologiche, sviluppo di porti ed aeroporto, digitalizzazione e sburocratizzazione, mantenimento degli sgravi fiscali per il meridione e tanta attenzione per una regione strategica, ponte tra le due sponde dell’Adriatico, capace di far coesistere la vocazione ambientale con quella industriale: queste, in sintesi le richieste avanzate al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Nunzia Catalfo da Silvano Pagliuca, presidente di Confindustria Chieti-Pescara, da Michele Lombardo, segretario regionale Uil che ha relazionato su un dossier consegnato al ministro e controfirmato da ben 16 sigle, Graziano Di Costanzo , direttore di CNA Abruzzo, Gennaro Strever, presidente della Camera di Commercio Chieti-Pescara, nell’incontro celebrato all’interno degli stabilimenti NSG Pilkington di San Salvo.

Fondi per quello che ha definito ‘quarto settore’, ovvero un settore dedito all’innovazione sociale in grado di rappresentare un ponte trasversale tra i tre settori tradizionali ‘creando ricchezza ed occupazione’, sono stati richiesti da Fabio Travaglini, direttore di UniPMI, mentre ha chiesto attenzione per il sistema pensionistico e per il welfare aziendale, ‘ovvero il fare sociale in fabbrica che talora si sostituisce alle mancanze del sistema sociale istituzionale’, il presidente di NSG-Pilkington e di AssoVetro Graziano Marcovecchio.

E il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, che il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per i Rapporti con il Parlamento Gianluca Castaldi ha definito ‘persona competente e di cuore’, non si è sottratta alle risposte annunciando i passi che ella stessa ed il Governo Conte stanno portando avanti.

In particolare, con riferimento alle politiche passive come gli ammortizzatori sociali adottate in tempo di pandemia, il ministro ha ribadito come ‘le misure messe in campo ci hanno consentito di 'governare la crisi e non subirla’, prima di rilevare che ‘il ministero del lavoro non crea lavoro, ma aiuta e fa in modo che ci sia il terreno fertile perché si possa investire nel lavoro e si trovi lavoro’. Per questo ha annunciato investimenti e finanziamenti nelle infrastrutture anche tecnologiche e nella green economy già ricompresi nel recovery plan, ma soprattutto nella ricerca.

Tra le scelte portate avanti dal ministero, l’istituzione, introdotta con il Decreto Rilancio, dell’Osservatorio sul mercato del lavoro con il fine di riuscire ad individuare rapidamente i settori economici in difficoltà in modo tale da intervenire immediatamente con misure idonee e consentire alle attività di non subire la crisi e l’emergenza. Importante sarà collegare l’istruzione e la formazione a quelli che sono i settori di investimento e sviluppo per favorire l’incontro tra domanda e offerta.

Previsto anche il Fondo per le nuove competenze con una dotazione di 730 milioni euro, una misura di sostegno al reddito che consentirà al lavoratore di concordare una riduzione dell’orario di lavoro per seguire un percorso formativo. La differenza di stipendio e contribuzione verrà compensata attraverso il fondo.

Ha parlato anche di riforma degli ammortizzatori sociali la Catalfo, una riforma che dovrà attuarsi mediante la semplificazione, che deve passare attraverso l’adozione e l’uso dello SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) nei rapporti con la Pubblica Amministrazione. Ha, quindi, auspicato una ridefinizione anche della Cassa integrazione che deve rappresentare non più una misura di politica passiva, ma entrare nel circolo delle politiche attive e che, pertanto, verrà attuata in caso di riqualificazione e ristrutturazione delle aziende quando non vi è cessazione dell’attività e di formazione e riqualificazione del lavoratore in caso di cessazione dell’attività.

Per le pensioni, il ministro Catalfo ha confermato ha confermato l’abbandono di quota 100 a fine 2021 e nessun ritorno alla Legge Fornero. Si cercherà di cambiare il sistema pensionistico per renderlo più flessibile per lottare contro la precarietà e la fuga dei cervelli. Ha parlato, poi, del contratto di solidarietà di espansione che da una parte agisce abbassando la quota contributiva a carico del lavoratore e dall’altra dà spazio alla formazione. Inoltre si vuole realizzare una staffetta generazionale che preveda ​l’accompagnamento alla pensione degli anziani in favore dell’assunzione di giovani (modello Luxottica).

Infine, si sta lavorando su interventi in favore dell’assunzione di giovani e donne così come nel recovery plan sono previsti fondi per il welfare aziendale.

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