Eâ questa la terza edizione della mostra fotografia, organizzata da Italia Nostra del Vastese su âLâAcquedotto Romano di Histoniumâ, nella Sala Mattioli dal 15 al 21 agosto 2020, dalle 21 alle 23,30 in collaborazione con il Comune di Vasto.
Marco Rapino, archeo speleologo, spiega che le centinaia di foto esposte, sono state fatte nellâultimo decennio dagli archeo speleologi durante le esplorazioni nel condotto idrico antico. Alle foto si affiancano alcune installazioni, che consentono di comprendere con immediatezza le tecniche di costruzione ed il funzionamento degli acquedotti romani, come quella che accoglie il visitatore allâentrata, che consente di entrare dentro in ginocchio per rendersi conto di come è fatto lâantico acquedotto. Le foto sono disposte in un percorso geografico, consentendo unâesposizione più razionale.
Nella mostra è possibile fare una donazione a Italia Nostra del Vastese per finanziare e promuovere tutte le attività dellâassociazione. âBisogna tener contoâ, continua Marco Rapino, âche le esplorazioni fatte finora nellâacquedotto sono frutto solo di volontariatoâ.
In questi anni câè sicuramente unâattenzione maggiore della città alla conoscenza e tutela dellâAcquedotto delle luci. Si sta prendendo coscienza, ci si sta sensibilizzando verso queste tematiche. Marco Rapino spiega che ci sono ancora tanti punti critici nellâacquedotto. Fino al 1926 questo era lâacquedotto di Vasto e câera unâattenta opera di manutenzione. Poi con la nascita dellâacquedotto nuovo del Sinello questo acquedotto perde importanza, un poâ alla volta viene trascurato. I danni seri vengono fatti negli ultimi decenni, quando si costruisce lâautostrada e la circonvallazione Histoniense, che distrugge almeno 5/6 pozzi. Ma le interruzioni non sono riuscite a fermare il flusso dellâacqua in tutto il percorso. Il problema principale, al di là della salvaguardia del bene archeologico, è quello che lâacquedotto porta abbondante acqua nella zona della Villa Comunale, ma nessuno di noi sa che fine fa questâacqua. Le perdite dâacqua mettono a rischio tutto il costone orientale che va dalla zona di San Michele alla Villa Comunale che sono a forte rischio frane. Eâ molto pericoloso non fare la manutenzione. Inoltre con la crisi dellâacqua attuale, si potrebbe usare lâacqua dellâantico acquedotto come importante risorsa idrica, per innaffiare, per il laghetto, per la protezione civile, ecc.
Per fare un ripristino integrale di tutto lâacquedotto ci vorrebbe una cifra ingente, continua a spiegare Marco Rapino, ma è anche possibile fare delle indagini per capire meglio il problema e prospettare delle soluzioni, per ripristinare alcune cose. Si possono prevedere dei finanziamenti minori per piccoli step anno dopo anno.