Violenta rapina al parcheggio multipiano, arresto dopo 5 anni di latitanza

Le indagini dei Carabinieri per l'episodio del 2015 a danno del direttore di una catena di supermercati

redazione
08/07/2020
Attualità
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Nel marzo 2015, a seguito di articolate indagini compiute dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Vasto, relative alla rapina perpetrata in danno del direttore di una catena di supermercati vastesi all’interno del parcheggio “multipiano” di via Ugo Foscolo, il Gip del Tribunale di Vasto, dott.ssa Anna Rosa Capuozzo, su richiesta della locale Procura della Repubblica, emetteva ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Cristea Vali, classe 1985, e Nedelcu Cristian, classe 1981, entrambi di nazionalità rumena, ritenuti fortemente indiziati di rapina aggravata in concorso.

Le indagini si erano attivate sin dai primi minuti successivi il delitto quando veniva allertata, da un passante, la Centrale Operativa Carabinieri attraverso l’utenza di pronto intervento “112”.

Poco dopo le 21 del 17 marzo 2015, due individui, nascosti dietro un muro di Corso Garibaldi, aggredivano, con calci e pugni, un imprenditore vastese mentre usciva a piedi dal vicino parcheggio “multipiano”, strappandogli una borsa in pelle contenente la somma contante di 10 mila euro costituente l’incasso di uno dei punti vendita gestiti. Subito dopo i due malviventi facevano perdere le proprie tracce fuggendo a piedi.

I Carabinieri, intervenuti sul posto, acquisivano le immagini dal sistema di video sorveglianza della predetta struttura e contattavano tutte le persone che potessero riferire sui fatti. Le conseguenti investigazioni, coordinate dalla locale Procura della Repubblica e supportate da attività tecniche, permettevano di identificare in Nedelcu Cristian e Cristea Vali, entrambi già gravati da pregiudizi di polizia per delitti contro il patrimonio, gli autori della violenta rapina. Entrambi i soggetti, all’indomani della rapina, si erano già resi “irreperibili”. I primi accertamenti avvaloravano la tesi che il Nedelcu avesse lasciato il territorio nazionale, mentre il Cristea cercasse rifugio a Roma, dove non riusciva a giungere in quanto tratto in arresto per furto di un’autovettura sull’Autostrada A/24. Il successivo 20 aprile 2015 il Cristea veniva tratto in arresto su provvedimento dell’Autorità Giudiziaria vastese ed associato presso la Casa Circondariale di Avezzano (AQ) mentre il Nedelcu, con ogni probabilità, era riuscito a raggiungere il Regno Unito, utilizzando una falsa identità, come ricostruito attraverso diverse fotografie postate su alcune piattaforme social da persone a lui riconducibili.

A seguito della sua irreperibilità il Gip del Tribunale di Vasto emetteva dichiarazione di “latitanza”. Nel mese di giugno 2020 si aveva modo di verificare che, probabilmente per motivi legati alla pandemia da Covid-19, il Nedelcu avesse fatto rientro nel suo Paese di origine. Si avviava nell’immediatezza una concertazione con la Polizia rumena tramite l’Ufficiale di collegamento italiano di stanza a Bucarest che, attraverso l’attivazione del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia di Roma, forniva determinanti elementi circa la localizzazione del latitante. Apprese le informazioni sulla presunta dimora del Nedelcu, a seguito di richiesta dei militari della Compagnia di Vasto, il Giudice per l’Udienza Preliminare del Tribunale di Vasto emetteva un Mandato di Arresto Europeo con contestuale estensione delle ricerche in campo internazionale anche fuori dei Paesi aderenti all’aera Schengen.

Nel pomeriggio del 6 luglio, dopo 5 anni di latitanza, Nedelcu Cristian veniva rintracciato nella città di Moineşti nel distretto di Bacau, in Romania ed arrestato dalle autorità di polizia locale. L’interessato veniva associato in un istituto penitenziario rumeno in attesa di essere estradato in Italia dove, sottoposto a Giudizio, dovrà rispondere di concorso in rapina aggravata in concorso, reato per il quale è prevista una pena edittale nel massimo fino ad anni 20

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