Abbandonata la Romagna si va ancora più a nord in questo 1°maggio: alla Maratona del riso di Santhià /Vercelli, gara storica nel calendario delle maratone italiane, dove purtroppo non sono mai stato presente.
In compenso, per rimanere nel territorio, nel 2014 ho preso parte alla Turin Marathon, bellissima manifestazione in una città dove non ero mai stato prima di allora.
Organizzai il week end insieme a mia moglie e, allâarrivo nella città sabauda, ci fu una fortissima pioggia ad accoglierci. Fu problematico anche il ritiro del pettorale e del pacco gara in una Torino inondata di acqua, tanto da âcostringerciâ di pranzare in uno dei bellissimi ed accoglienti bar storici della città per poi ârifugiarciâ nelle innumerevoli stanze del Palazzo Reale.
Dal mio pettorale (ringraziando la bontà degli organizzatori) può desumersi che quella di Torino era la mia 30° maratona, tra lâaltro corsa anche a buon ritmo da Piazza Castello allâarrivo in Piazza S. Carlo, in una Torino finalmente assolata.
Nel mio hotel incontrai uno dei protagonisti di quella maratona, il quasi mio conterraneo Andrea Lalli, campione europeo di corsa campestre, che proprio a Torino stabilì il suo personale, risultando il 1° degli italiani allâarrivo a Piazza S. Carlo.
Di particolare, ricordo che nel lunghissimo rettilineo finale (oltre un chilometro) nel massimo sforzo per arrivare sotto lo striscione dâarrivo, incontrai mia moglie e allora mi fermai e la presi per mano per portarla fino allâarrivo, ma i suoi tacchi smorzarono lâimpresa sportiva.
Impresa sportiva rispolverata stamani (con maglietta e medaglia dellâepoca) per onorare la 5° maratona del periodo corona virus sullâonda della bellissima notizia che continua a leggere