Lungo corso Mazzini, una delle principali arterie cittadine, nel giro di pochi metri si contano almeno una ventina di alberi mancanti, tagliati a suo tempo e mai rimpiazzati con dei nuovi arbusti. Al loro posto ci sono delle buche diventate ricettacolo di rifiuti o toilet per cani, oltre a rappresentare un pericolo per i disabili in carrozzella costretti a fare lo slalom sul marciapiede. Ma è così dappertutto, dal centro alla periferia.
Gli alberi vengono tagliati per vari motivi, ma di metterne a dimora dei nuovi non se ne parla. E anche in quelle zone della città dove si procede alla realizzazione di infrastrutture viarie, piante ed arbusti restano i grandi assenti, nonostante le loro molteplici funzioni benefiche per lâambiente ed il territorio, fra cui quella climatica.
Nelle scorse settimane il comune di Vasto si è visto costretto a tagliare una quarantina di palme Phoenix colpite dal punteruolo rosso presenti nella villa dinamica del quartiere San Paolo. Altre 20 piante dello stesso genere, infestate dal terribile coleottero originario dellâAsia, sono stati abbattuti a Vasto Marina, lungo viale Dalmazia, sul lungomare Cordella, in viale Duca degli Abruzzi e nellâarea di via Martiri Istriani.
Insomma, sono state abbattute una sessantina di specie arboree, senza che ne venissero messe a dimore di nuove, come richiesto dai rappresentanti delle associazioni ambientaliste. Viene completamente disattesa anche la legge che prevede un albero per ogni nuovo nato. Per fortuna si registra una accresciuta sensibilità da parte di cittadini e residenti che, anche attraverso la creazione di Comitati, chiedono una maggiore attenzione per il verde. Su questa problematica si registra lâintervento di Nicola DâAdamo, presidente dellâAssostampa di Vasto e direttore del blog Noi vastesi.
âApprezzo la particolare sensibilità ambientale dellâ amministrazione comunale, come dimostra lâimpegno sulla Via Verde della Costa Teatina, la riserva di Punta Aderci e le piste ciclabili, ma ritengo che dovrebbe fare qualche sforzo in più sul versante del verde pubblico, in quanto gli alberi danno ossigeno e permettono di respirare aria pulitaâ, sostiene DâAdamo, âquesto è il periodo giusto per mettere a dimora nuovi alberi di cui câè necessità visto che in città ci sono tantissimi marciapiedi e molti spazi a verde che possono accogliere migliaia di alberi. Possono essere messe a dimora anche piante molto piccole, non necessariamente i costosi alberelli già formati, perchè con il tempo comunque crescerannoâ.
DâAdamo ricorda anche che esistono disposizioni legislative che obbligano i comuni sopra i 15mila abitanti a piantare un albero per ogni bambino registrato allâanagrafe o adottato, fissando anche i tempi per la piantumazione.