Gli uomini del locale Commissariato di P.S. hanno eseguito unâordinanza applicativa di misura cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Vasto nei confronti di un uomo, residente in città , responsabile di atti persecutori aggravati nei confronti dellâex moglie.
La donna - si evidenzia nella ricostruzione del dirigente del Commissariato vastese, il vice questore aggiunto Fabio Capaldo - è stata vittima di una lunga serie di maltrattamenti, lesioni e persecuzioni vere e proprie da parte dellâuomo durante una convivenza sempre più burrascosa e violenta, tanto da decidere di separarsene nel 2018.
A seguito della separazione, dopo aver saputo che lâex moglie aveva intrapreso una frequentazione con unâaltra persona lâuomo, in preda alla gelosia, ha messo in atto una serie di comportamenti persecutori e ha iniziato a tormentarla con telefonate, gravi minacce e pedinamenti avvenuti sotto casa e sul luogo di lavoro. Ogni volta che la vittima, ormai esasperata, decideva di rivolgersi alle forze dellâordine per denunciare i fatti, veniva seguita dallâex marito e puntualmente desisteva dal suo proposito, per paura di ritorsioni. Le continue telefonate, sms, âvisite a sorpresaâ si erano trasformate in vere e proprie forme di persecuzione, limitando la libertà personale della vittima, costretta a cambiare le proprie abitudini di vita, ad uscire di casa il meno possibile e ad evitare alcuni luoghi per timore di incontrarlo. Episodi supportati anche dalle dichiarazione di persone informate sui fatti.
Lâuomo, nonostante gli interventi delle forze dellâordine, ha continuato a perseguitare la parte offesa.
Nel predetto caso, considerati gli elementi di prova acquisiti dalla Polizia di Stato di Vasto, il Giudice ha tenuto conto della sua personalità ritenuta pericolosa e violenta. Identificato per S.M, di anni 54, con pregiudizi di polizia per ingiuria, danneggiamento, percosse, oltraggio a pubblico ufficiale ed esercizio arbitrario delle proprie funzioni, dovrà rispondere anche del grave reato di atti persecutori.
Nei suoi confronti lâAutorità Giudiziaria ha ritenuto opportuno adottare la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa con divieto di comunicare con qualsiasi mezzo (anche telefonico e informatico) e mantenendo dalla stessa una distanza minima di almeno 500 metri.