La prima presentazione del volume Abruzzo. Una regione in cammino fra memoria e futuro si svolgerà mercoledì 11 dicembre dalle 18 presso la sala DâAnnunzio allâex Aurum, in Largo Gardone Riviera a Pescara.
Lâoccasione è propizia anche lâoccasione per iniziare i festeggiamenti per i primi quarantâanni di attività della casa editrice, traguardo che sarà tagliato il prossimo anno, 2020.
Il volume è il frutto di un lavoro corale che ha coinvolto dodici autori e oltre cinquanta fotografi. La traduzione, il libro è in italiano e inglese, è di Angela Arnone.
Terzo, in ordine di tempo, della fortunata collana Heritage/Patrimoni, presenta e svela i diversi aspetti che caratterizzano lâAbruzzo contemporaneo, molto oltre lo stereotipo che vuole lâAbruzzo legato indissolubilmente alle figure del cafone siloniano o del pastore dannunziano. Piuttosto una regione dinamica che a partire dalla fine degli anni Sessanta ha saputo bene interpretare lo spirito dei tempi e proporsi come luogo della contemporaneità e del cambiamento.
Il carattere e lâidentità storica della regione sono fissati da Giovanni Tavano nel capitolo che apre il libro, âCarattere e identità storica di una regioneâ, «Il carattere di fondo di una terra cambia lentamente. Il tratto di base, la sua indole tende infatti a restare definita e a trasmettersi, una generazione dopo lâaltra, in modo sorprendentemente durevole. à un poâ come i toponimi, che mantengono per secoli, per millenni la memoria, il destino e il genius loci dei luoghi, anche quando le vicende o le caratteristiche che li avevano così nominati sono svanite da secoli, ingoiate dal tempo». Franco Farinelli nel capitolo intitolato âLâeccezione mediterraneaâ offre la possibilità di cogliere punti di vista altri, «Tanto per cominciare, quel che più conta in seno allâambito abruzzese non è tanto lâopposizione tra nord e sud quanto tra est e ovest, secondo la logica di quel che Fernand Braudel chiamava, nella sua grande opera sul Mediterraneo allâinizio della modernità , âil basculaggioâ della penisola italiana: lâalterna oscillazione del processo storico, e il conseguente avvicendarsi delle forme assunte dai suoi esiti, secondo la longitudine (da oriente ad occidente e viceversa) piuttosto che tra settentrione e meridione, come il racconto delle nostre vicende nazionali invece impone». Antonio di Croce con âLa natura dâAbruzzoâ e Aurelio Manzi con âLa trasformazione del paesaggioâ ne fissano invece le coordinante naturali sia quelle che non mutano sia quelle cangianti. Edoardo Micati e Costantino Felice scrivono di economia, il primo con un capitolo intitolato âGrotte, eremi e capanne. Lâeredità di antiche economieâ, il secondo con âTra modelli e peculiarità : la modernizzazione dellâeconomiaâ. Carlo Cambi con il capitolo âIl futuro nelle mani. à il fatto dâAbruzzoâ accompagna in un tour che narra tutto il meglio che lâuomo è riuscito a fare in questa terra. Lorenzo Bartolini Salimbeni e Carlo Pozzi scrivono di architetture, Giacinto Di Pietrantonio di arte contemporanea. Oscar Buonamano con il capitolo âLâAbruzzo del Novecento tra letteratura e cinemaâ offre al lettore la possibilità di cogliere quelle mutazioni che lâarte è sempre in grado di anticipare. Il professor Francesco Sabatini si sofferma sullâimportanza di continuare a parlare e scrivere dellâAbruzzo per farlo conoscere di più e meglio, «Dobbiamo insistere, dunque, nel farci guide e mediatori di noi stessi verso il mondo esterno. Questo libro, che nasce sui 40 anni di attività di un editore che ha fatto davvero molto nella direzione che indichiamo, non è solo un consuntivo: è la riaffermazione della volontà di scoprire chi siamo e di farci scoprire. Non resta che leggere nelle parole dei promotori e di ogni autore, tutti radicati in questo suolo, lâinvito reciproco a darci voce da una valle allâaltra, dalla montagna alla marina, e a tendere tutti più decisamente la mano al resto del mondo».
Il presidente di Carsa nellâintroduzione al volume si sofferma sulle peculiarità e sul progetto editoriale della casa editrice. «I temi dellâidentità territoriale e dellâorgoglio di appartenenza hanno da sempre attraversato le pubblicazioni di Carsa. Una scelta che in quarantâanni di attività ha permesso di raccontare lâAbruzzo e sviluppare la lettura di questo territorio, della sua cultura e del suo ambiente attraverso uno sguardo in continua evoluzione, adeguando, di volta in volta, il progetto editoriale ai tempi e al cambiamento della società ».