Com'è la vita del tennista?

24/06/2019
Attualità
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Wimbledon è un evento di riferimento per il tennis. Tantissimi gli appassionati che ogni anno seguono questa competizione accesa ed emozionante da tutto il mondo, ma la vita del tennista non è tutta rosa e fiori secondo una ricerca riportata sul blog L’Insider. Analizzando infatti le spese che un tennista deve affrontare, dai primi passi con la racchetta in mano all’attività agonistica, i dati non sono molto rassicuranti, sicuramente non come le cifre che fanno parte del mondo del calcio.

Secondo alcune recenti ricerche appena 634 giocatori di sesso maschile hanno guadagnato, nel corso dell’intera carriera, più di un milione di dollari. Di questi, soltanto 167 si sono spinti oltre i cinque milioni di dollari. Tuttavia non è tutto oro quello che luccica: nel tennis, a differenza di sport come il calcio, si continua a spendere fior di quattrini per sostenere la propria attività agonistica fino all’ultimo punto giocato.

Come esempio riportiamo la storia di Yannick Maden, 29enne tedesco che nel 2018 ha ‘ballato’ tra la 120esima e la 150esima posizione, chiudendo la stagione da numero 126 con guadagni lordi per 233.000 dollari. Ipotizzando una tassazione media del 20%, viene fuori un guadagno netto di circa 186.000 dollari. Se la sua spending review è stata efficace, e dunque non ha speso più dei 140.000 dollari ipotizzati da USTA, si è messo in tasca circa 46.000 dollari. Una stima vicinissima al salario medio di un abitante degli Stati Uniti secondo i dati del 2018. Alla quale possono essere aggiunti gli introiti che provengono eventualmente dagli sponsor, ma per i tennisti fuori dalla top 50-70 parliamo spesso di cifre modeste e quasi sempre strettamente legate ai risultati. Niente che modifichi sostanzialmente la nostra equazione. Quindi non basta diventare tennista professionista, ma occorre avere una carriera piena di successi e conferme per poter contare su una pensione giusta e in linea con l’impegno di tanti anni a stretto contatto con questo sport. La vita del tennista quindi non comporta in automatico uno stipendio a tanti zeri, ma ci sono una serie di varianti da prendere in considerazione.

Le attrezzature, i viaggi per partecipare alle varie competizioni in giro per il mondo, la retribuzione dei membri del team che rendono possibile il successo del tennista, sono tutte cose che incidono sulle spese e vanno oltre la padronanza di una racchetta. Lo scorso anno l’ITF, la federazione internazionale, ha stimato che il 96% dei giocatori di tennis che ha disputato almeno un torneo internazionale (circa 14.500 nel 2018, considerando tutti i tornei minori) è in passivo e che il break even, ovvero il ‘pareggio’ tra entrate e uscite, si raggiunge attorno alla 350esima posizione del ranking. Dati che parlano, senza inventare strategie o proporre ipotesi campate in aria, ma la realtà di un mercato sportivo affascinante ma in parte incoerente. Per giocare a tennis sono necessarie diverse qualità, che non staremo qui ad elencare. Per giocare a tennis a buon livello ne servono ancora di più, e altre ancora se la locuzione diventa ‘arrivare a mantenersi giocando a tennis’. Una di queste è avere la possibilità di investire cifre importanti.

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