Diversi gli interventi delle forze di opposizione per la questione dell'Emodinamica al 'San Pio da Pietrelcina' di Vasto.
MINORANZE IN CONSIGLIO COMUNALE - Dopo mesi di propaganda, di aperture a 8/10, di improbabili accordi di confine, arriva la conferma della notizia che tutti i vastesi già da tempo avevano intuito. I documenti della Regione parlano chiaro: a Vasto non si farà la sala emodinamica. I vastesi, e gli abitanti del territorio, presi in giro per anni da DâAlfonso, Paolucci e Menna, assistono arrabbiati allâultimo sfottò della sinistra in fuga. Dopo DâAlfonso, fuggito a Roma nel listino proporzionale, anche Paolucci si appresta a migrare a LâAquila come consigliere di minoranza. A noi resta il sindaco che ha permesso questo sfascio, mero esecutore di volontà altrui, che in due anni e mezzo di mandato ha inanellato solo sonore sconfitte in materia di sanità . Come consiglieri di opposizione ci auguriamo che venga presto archiviata anche la sinistra amministrazione vastese: nel frattempo assicuriamo il nostro impegno e assicuriamo ai vastesi che ci batteremo perché la prossima amministrazione regionale riveda le scellerate scelte in materia di emodinamica fatte, nel silenzio complice di Menna, dai signori della sinistra in fuga.
La nota è a firma di Vincenzo Suriani (Fratelli dâItalia), Guido Giangiacomo (Forza Italia), Alessandro DâElisa (Gruppo misto), Davide DâAlessandro (Vasto 2016), Edmondo Laudazi (Il Nuovo faro)
CONSIGLIERE COMUNALE PROSPERO - âLe menzogne si scoprono rapidamente, âhanno le gambe corteâ e non posso andare lontanoâ lo afferma Francesco Prospero commentando la delibera regionale n.824/2018 che esclude Vasto dalla rete emodinamica Abruzzese âdopo lâapprovazione di provvedimenti a scopo meramente propagandistico, come il maxi e inattuabile piano per investimenti di circa 300 milioni di Euro per la ristrutturazione e la realizzazione di nuovi ospedali e la delibera n.801/2018 che era stata âspacciataâ, dai maghi della comunicazione del PD, come prossima realizzazione di un laboratorio di radiologia interventistica presso il nosocomio di Vasto, Paolucci e Compagni gettano definitivamente la maschera e, con lâapprovazione della delibera n.824/2018, ammettono che lâemodinamica al San Pio non ci sarà con buona pace di tutto il Vastese che si vedrà costretto, in caso di emergenza, a recarsi nei centri di Chieti e Pescara situati, per alcuni paesi del nostro comprensorio, anche a più di unâora e mezza di macchina, con tutte le conseguenze che ciò comporta per i pazienti. Per noi Vastesi, pertanto, 5 anni di amministrazione regionale di centrosinistra hanno determinato, soltanto, chiusura di reparti, perdita di servizi e, in generale, il ridimensionamento clinico-assistenziale del nostro nosocomio. Presto - conclude Prospero - gli elettori del nostro territorio avranno lâopportunità di giudicare lâoperato degli artefici di queste scelte scellerate e di chi, pur avendone la possibilità , non ha lottato per evitarleâ.
MOVIMENTO 5 STELLE, CONSIGLIERE REGIONALE SMARGIASSI - âLe sale emodinamica passano da 2 a 5 ma Vasto e il sud dellâAbruzzo sono fuori da questa programmazione. Cala la maschera della politica locale e la realtà viene messa in luce dalla delibera 824/18, che sancisce la fine di una pantomima a firma PD che ha strumentalizzato lâemodinamica come cavallo di battaglia della propaganda elettorale. Sono sconcertanti, a tal proposito, le dichiarazioni del Sindaco di Vasto Francesco Menna, braccio destro dellâAssessore Regionale Paolucci, che tenta di scaricare le responsabilità di una programmazione regionale, che di fatto taglia fuori la sua città e tutto il territorio vastese, sul Governo appena insediatoâ. Ad affermarlo è il consigliere regionale Pietro Smargiassi, che continua âChi ha seguito la questione nel Palazzo negli ultimi anni, come il sottoscritto, sa bene che la verità uscita oggi è ben nota già da tempo. Nellâinverno del 2016, infatti, lâAssessore Paolucci, rispondendo alla mia interpellanza rispose in âpoliticheseâ e non ebbe il coraggio di dire pubblicamente la realtà cruda e difficile a cui la città di Vasto andava incontro. Anche perché in quellâanno su Vasto si giocava unâimportante partita per le amministrative e dire la verità ai cittadini probabilmente sarebbe costato troppo in termini di consenso. Insomma la âbugiaâ era necessaria. Ma nei corridoi allâAssessore non potè fuggire a chi in quel territorio ci vive da sempre e quando tornai alla carica e chiesi âsi farà o noâ rispose con un lapidario ânon ci sono i numeriâ.
Essere sinceri lontano dai microfoni probabilmente è stato più facile.
Risulta paradossale che con il Comune, la Provincia, la Regione e il Parlamento tutto a guida PD, oggi il Sindaco sostiene che forse il M5S potrebbe cambiare la legge nazionale. Lo sostiene proprio chi in tante elezioni locali, regionali e nazionali ha sempre promesso ai vastesi lâospedale nuovo, lâemodinamica e la TAC.
Tre argomenti buoni per tutte le stagioni, e per tutte le elezioni, almeno fino ad oggi quando nero su bianco hanno dovuto ammettere di aver sempre preso in giro i cittadini.
Nellâordine si parlava di: 8/10 di Emodinamica già 3 anni fa; ci hanno raccontato dellâacquisto di un angiografo al costo di 600/700 mila euro, ma non ci hanno detto cosa farcene senza il servizio di emodinamica; sono state 15.000 le firme raccolte per chiedere un servizio salvavita su questo territorio; ci hanno raccontato di un quasi accordo con la Regione Molise (aumentando il bacino dâutenza ci saremmo avvicinati al bacino richiesto per legge) e lo stesso Paolucci parlò di un âaccordo storicoâ.
E come se non bastasse, pochi mesi fa, lâAssessore tornava sullâargomento (poco prima delle elezioni del 4 marzo) rassicurando tutti e dichiarando âlâemodinamica ho detto che si farà e si farà â
E alla fine quale è stato il risultato? Frottole!
Ciò che dispiaceâ continua il 5 stelle âè vedere come questi personaggi abbiano giocato per anni sulla pelle dei cittadini che, duole dirlo, hanno creduto troppo spesso alla promessa elettorale, di tornata in tornata, dimenticato la presa in giro precedente.
Dalla nostra interpellanza in cui abbiamo chiesto chiarezza, sono passati quasi tre anni. Oggi Sindaco e una buona parte della politica locale finge di scoprire solo ora ciò che noi avevamo denunciato subito. Lo avevamo persino urlato in piazza a Vasto in un comizio accanto a chi aveva organizzato la raccolta firme.
Ma a questo punto di frottole Vasto non ne merita più. Per questo mi preme sottolineare che la programmazione sanitaria è una competenza prettamente regionale. Inutile cercare di confondere i cittadini, chi lo fa o è incapace o in malafede. La classe dirigente pd, pur avendo uomini in ogni grado istituzionale, non è riuscita a concretizzare una necessità tanto importante per Vasto e il suo comprensorio.
Lâemodinamica a Vasto è più importante di una querelle locale, tra partiti o allâinterno dello stesso partito, come nel caso del Pd. LâEmodinamica è una reale e concreta esigenza salvavita. Siamo certi che i cittadini abbiano ben compreso di essere stati vittime di becera propaganda elettorale in vista di ogni tornata elettorale. Vasto dista da Chieti e Pescara 40 minuti, i paesi dellâentroterra oltre unâora. Nel periodo invernale le strade si percorrono nel doppio del tempo. Ammesso che le strade non siano franate, interrotte o, nella maggior parte dei casi, distrutte e in condizioni quasi impraticabili (ma questa è unâaltra triste storia della tragica amministrazione regionale).
Io non so cosa potremo fare noi, almeno fino a quando questi signori non libereranno le stanze di comandoâ conclude Smargiassi âma una cosa è certa: fino a quando ne avremo modo ci batteremo ovunque per far sentire le ragioni di questa terra e a rappresentare lâennesima dimostrazione di un fallimento âannunciatoâ ed oggi concretizzato. Al momento resta una speranza e una certezza. La speranza che i cittadini finalmente abbiano capito e il 10 febbraio presentino il conto al Pd e a questa classe dirigente regionale. La certezza è che il 10 febbraio si avvicina e il tempo per fare ulteriori danni alla Regione Abruzzo e al nostro territorio, sempre più di confine e emarginato, è finalmente finitoâ.