Tante le associazioni di volontariato che si occupano di far sorridere i malati piccoli e grandi in ospedale, tra queste a Vasto câè dal 2004 lâassociazione di volontariato Ricoclaun. Tante le esperienze, tantissimi i malati incontrati, tanti i progetti speciali organizzati in ospedale per allietare veramente in tutti i modi la degenza.
I clown volontari Ricoclaun con i loro camici colorati, armati di pompette, palloncini, micromagie, marionette e forbici giganti, dedicano il loro tempo libero nelle corsie dellâospedale di Vasto, nella casa di riposo SantâOnofrio, al San Francesco, alla Casa Famiglia Genova Rulli.
Che fanno? Regalano sorrisi, ridono insieme ai pazienti in buffe gag improvvisate, come oggi nel reparto di Pediatria e Ginecologia insieme ai clown Eric, Frittatina, Flo e Buondì. Dalle entrate buffe, al racconto della nuova favola di cappuccetto rosso, con lâuso delle marionette insieme a tanta fantasia comica, alla ricerca dei mezzi di trasporto utilizzati dai pazienti per venire in ospedale, dal razzo supersonico, alla mongolfiera, alla nave da crociera, allâasino, con il divertimento di tutti, dei pazienti e dei loro familiari e anche dei clown. Le corsie ospedaliere si sono così colorate di allegria, di buonumore, come in tutti i servizi Ricoclaun.
Ma la clownterapia a cosa serve veramente? Carpire il piacevole e curativo sorriso dei pazienti è veramente utile scientificamente?
Rosaria Spagnuolo, presidente Ricoclaun ha fatto questa domanda al dr. Artabano Febo,
Il dr. A. Febo evidenzia subito che purtroppo dal suo osservatorio, in qualità di Psicologo, Psicoterapeuta e di Ipnologo, osserva tanta tristezza nei volti dei suoi Pazienti che solo dopo aver " consumato " per mezzo della Psicoterapia Ipnotica l'accumulo di eventi frustranti impregnati di sofferenze riescono a sorridere. Ma è certo che la terapia del sorriso ha la capacità di mitigare la sofferenza dei malati fisici e di chi è affetto da disturbi psichici e comportamentali.
Si chiama gelotologia ovvero lo studio del sorriso, ed è una nuova materia specifica della scienza. Per quanto non si lasci facilmente vestire di pomposità accademica, ha, per es., ridotto la necessità di consumare antidepressivi e ha dato risultati in vari campi medici. Tra lâaltro, il riso simulato, spinge il corpo a reagire esattamente come se la risata fosse reale e, a seguito dellâeffetto contagio, diventa reale.
Oggi, sempre più spesso si sente parlare di comicoterapia, âterapia della risataâ o di clownterapia, oppure in modo più raffinato di gelotologia (dal grecoghelos, risata) che è appunto lo studio metodologico del ridere in relazione alle sue potenzialità terapeutiche.
Questo tipo di approccio curativo si va in effetti diffondendo lentamente in tutto il mondo a partire dalla sua nascita, negli anni Ottanta del Novecento a New York. Fu proprio negli Stati Uniti infatti che apparvero i primi dottori-clown, in conseguenza soprattutto di due esperienze dirette pilota che diedero notorietà e basi scientifiche a questa terapia.
Una di queste vicende è la nota odissea terapeutica del giornalista Norman Cousins, resa pubblica grazie a un suo libro-testimonianza, che stimolò notevolmente le ricerche nel campo della psiconeuroendocrinoimmunologia
Il dott. Hunter Patch Adams è stato, invece, lâinterprete dellâaltra splendida esperienza di vita che ha aperto le strade al recupero della risata in veste curativa. Medico e clown, convinto cultore di questa visione, Adams è infatti arrivato nel tempo ad edificare addirittura lâistituto Gesundheit, una clinica nel West Virginia dove sono state curate gratuitamente più di 15.000 persone con lâaiuto complementare della terapia del sorriso.
I risultati delle esperienze ospedaliere di comicoterapia sono stati sin dallâinizio molto incoraggianti. Una ricerca condotta allâinterno del New York Presbiterian Hospital ha comprovato una diminuzione della degenza ospedaliera di circa la metà e un calo dellâuso di anestetici del 20%.
Ma allora ridendo che cosa accade allâorganismo?
Secondo il dott. Franco Scirpo, esperto di terapia della risata, ridere provoca:
1) lâaumento dellâossigenazione del sangue;
2) il ricambio della riserva dâaria presente nei polmoni;
3) la stimolazione della produzione di serotonina;
4) la stimolazione della produzione di endorfine;
5) la stimolazione della produzione di anticorpi;
6) lâaumento dellâirrorazione sanguigna degli organi interni (grazie al massaggio prodotto dai movimenti diaframmatici);
7) lâaumento dellâirrorazione sanguigna dellâepidermide e dei muscoli facciali;
8) il miglioramento del tono muscolare addominale;
9) il miglioramento dellâautostima;
10) lâaumento delle âenergie psichicheâ;
11)la neutralizzazione degli effetti dello stress;
12)la neutralizzazione degli effetti dellâansia;
13)lo sviluppo di una maggiore predisposizione ai rapporti sociali.
à importante qui sottolineare il punto 3. Infatti, una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Nature Genetic se condotta nel North Carolina, ha confermato che gioia e rabbia, memoria e capacità di comprensione sono strettamente correlati ad alcuni neurotrasmettitori come la dopamina e la serotonina. Questi, a loro volta, sono in un certo senso in relazione con la durata stessa della vita media, secondo la loro maggiore o minore presenza e funzionalità .
E nella società contemporanea non si può certo dire che le risate abbondinoâ¦
Uno studio statunitense ha rilevato come negli anni Cinquanta le persone ridessero in media dai 45 ai 60 minuti al giorno contro i 15 minuti odierni.
La risata ha quindi un potere protettivo e rinforzante del sistema immunitario, riduce lâansia e provoca la secrezione di beta-endorfine e catecolamine che sono analgesici naturali apportatori di sensazioni di benessere.
Questo è stato comprovato anche da una ricerca condotta nel nostro paese e precisamente con clown di corsia negli Ospedali di Santa Chiara a Pisa e Lotti a Pontedera, dalla dott.ssa Laura Giordani.
La dott.ssa Giordani è andata proprio alla ricerca di una conferma di questa ipotesi scientifica e ne ha trovato un puntuale riscontro con la misurazione dei livelli di cortisolo. Ma non solo.
In pazienti ammalati di cancro si è rilevato un aumento delle cellule T e dellenatural killer(NK), importantissime per contrastare tale patologia così come le infezioni virali, proprio grazie al ricorso alla terapia del sorriso. Una ricerca della Indian State University dal titolo âLâeffetto della risata sullo stress e la citotossicità della cellula natural killerâ conferma lâincremento dellâattività delle âcellule assassineâ in seguito ai miglioramenti dellâumore.
Tantâè che in Sudafrica, ad esempio, negli ospedali esistono appositi reparti per i malati di cancro dove si applica la terapia del sorriso.
Un altro uso che si va diffondendo, oltre quello di aiuto nei reparti pediatrici, è la cosiddetta âcomicoterapia in sala dâaspettoâ, che è in grado di dissolvere la tensione e la paura in pazienti in attesa di esami diagnostici invasivi. Anche questa applicazione ha avuto risultati straordinari.
Unâultima interessante applicazione di questa cura e attività di prevenzione è quella delle malattie cardiovascolari. Infatti uno studio condotto a Baltimora dallâUniversità del Maryland e presentato a Orlando in Florida allâinizio del 2005, in occasione del convegno annuale dellâAmerican College of Cardiology, uno degli appuntamenti abituali più importanti per i cardiologi di tutto il mondo, ha comprovato che la risata è in grado di aumentare lâespansione del rivestimento interno dei vasi sanguigni (endotelio) esattamente come succede con lâesercizio fisico.
Infatti, gli impulsi piacevoli che produce la risata arrivano alla corteccia cerebrale da dove sono inviati al sistema limbico e allâippocampo che a loro volta risvegliano la produzione di endorfine, cioè i mediatori chimici responsabili dello stato di eccitamento. Questi mediatori agiscono direttamente sullâendotelio favorendone la dilatazione. In questo modo si attua una prevenzione dellâaterosclerosi e si riducono i rischi di infarto e ictus.
La dilatazione è stata comprovata misurando con gli ultrasuoni il flusso del sangue nellâarteria del braccio di venti volontari sottoposti alla visione di un film comico. Tutti, tranne uno, alla fine della proiezione hanno mostrato appunto arterie rilassate e un aumento del flusso di circa il 22% e questo anche ancora 45 minuti dopo la fine del film.
Praticamente le modificazioni fisiologiche apportate da una sana serie di risate sono paragonabili a quelle che si hanno come conseguenza di unâattività aerobica, tuttavia senza gli effetti âindesideratiâ che tali attività spesso comportano come tensioni muscolari, indolenzimenti e dolori.
Per concludere, che dire? Dopo queste informazioni, il primo pensiero che si sarà affacciato alla mente di molti lettori è sicuramente il rammarico per le risate perse e per la nociva seriosità dominante in un mondo pieno di oggetti ma carente di gioia, salute e benessere. Il secondo, però, potrebbe benissimo essere quello di fare meglio dâora in poi, di crearsi spesso le condizioni per ridere con gusto e maggiore consapevolezza, in barba agli uomini grigi e acciaccati che corrono indaffarati nelle metropoli del pianeta.