Andrea Iannone in udienza da Papa Francesco: “Giornata indimenticabile, la porterò sempre nel cuore”

Il pilota vastese in Vaticano insieme a Marquez, Pedrosa, Petrucci e Miller: “Stringere la mano a Sua Santità è stato davvero unico”

Nicola Di Santo
05/09/2018
Sport
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“Porterò questa giornata sempre nel cuore. È la prima volta per me, qui in Vaticano e stringere la mano al Papa è davvero unico. Sono un uomo fortunato ad aver vissuto tutto questo. Spero che da oggi avrò più fortuna. Scherzi a parte, è stato un evento davvero importante, che ricorderò per il resto della mia vita. Grazie alla MotoGP per avermi dato questa opportunità”. Queste le parole di Andrea Iannone dopo essere stato ricevuto in udienza privata in Vaticano da Papa Francesco insieme ai colleghi Marc Marquez, Dani Pedrosa, Danilo Petrucci e Jack Miller.

Una giornata storica per Iannone e colleghi, poiché è stata la prima volta che una delegazione della MotoGP è stata accolta dal Pontefice presso la Santa Sede. L’evento, caduto a pochi giorni dall’appuntamento iridato di Misano in programma domenica 9 settembre, è stato reso possibile grazie all’apporto del CONI e della Federazione Motociclistica Italiana, di cui erano presenti i rispettivi presidenti Giovanni Malagò e Giovanni Copioli. Tra gli altri, vi hanno partecipato anche Paolo Simoncelli, papà del compianto Marco e boss di Sic58 Squadra Corse, Carmelo Ezpeleta, CEO della Dorna (la società organizzatrice del Motomondiale) e Davide Brivio e Francesco Guidotti, team manager di Suzuki Ecstar e Ducati Pramac.

Queste le parole del Papa: â€œCari amici, vi saluto con affetto. La vostra presenza mi offre la possibilità di dire quanto sia importante lo sport nell'odierna società. È importante che quanti si occupano di sport a vari livelli promuovano quei valori umani e cristiani che stanno alla base di una società più giusta e solidale”.

“Lo sport, nel rispetto delle regole, è qualcosa di insostituibile, specialmente per le nuove generazioni - ha detto ancora il Pontefice. Promuove un modo salutare per superare l’egoismo, allenare lo spirito e promuovere la lealtà verso gli altri. Lo sport è un linguaggio universale, non ha confini di religione, razza, lingua o ideologia, e ha la capacità di unire i popoli, creando il dialogo. Vi incoraggio a diffondere i valori dello sport, creando così una società migliore.” In conclusione, ha detto Bergoglio,“siate campioni non solo nello sport, ma anche nella vita”.  In seguito il Santo Padre ha ricevuto in dono la replica dei caschi utilizzati da ognuno dei piloti presenti e autografati dagli stessi.

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