Augusto Di Luzio, presidente della fondazione Museo Raffaele Paparella Treccia Volvet e Margherita Devlet Onlus, sapeva che, affidando allâarchitetto vastese Antonio Menna il compito di tratteggiare figura e opere di Filippo Palizzi, avrebbe fatto centro.
Ben nota, infatti, ai cultori dellâarte, la passione di Menna per la pittura del grande artista, del quale proprio a Vasto, fino al 30 settembre prossimo, si tiene a Palazzo dâAvalos la grande mostra âDopo il Diluvioâ, a cura di Lucia Arbace.
Nella conversazione su Filippo Palizzi, in occasione del bicentenario della nascita, Antonio Menna ha offerto allâattento pubblico del Museo Paparella una lettura originale dellâopera del grande pittore vastese, soffermandosi su aspetti inediti e curiosi della vita del geniale artista, artefice dellâOttocento napoletano ed europeo. A margine della mostra âImpressione e Verità â, lo scorso 27 agosto, Menna ha presentato al pubblico lâopuscolo âConversazione su Filippo Palizziâ, scritto e curato assieme ai figli Vittorio e Stefania, architetti come il padre, col quale condividono la passione per lâarte. Un lavoro ben fatto, un contributo alla ricerca sostenuto dallâenergica collaborazione di Carmencita Onorato, lâaltra appassionata dâarte di casa Menna, che offre ai lettori lo spunto per toccare con mano la grandezza di un vastese definito âspirito ed essenza dellâ800â.
Vale la pena ricordare, come fanno gli autori, che una versione più piccola del capolavoro âDopo il Diluvioâ, è stata battuta allâasta il 21 novembre 2011, da Christieâs a Londra, al prezzo di 265.250 sterline. Una cifra che avrebbe fatto girare la testa pure a don Romeo Rucci, pittore per diletto e nipote di Filippo Palizzi, dal 1921 al 1960 parroco della chiesa di San Pietro a Vasto, custode in quei decenni del celebre dipinto âEcce Agnus Deiâ, che in tanti corrono ad ammirare nella pinacoteca di Palazzo dâAvalos.