SPOPOLAMENTO AREE INTERNE, UN QUADRO A DIR POCO ALLARMANTE

Francesco Bottone
24/10/2007
Attualità
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Mentre cresce l'attesa per il convegno del prossimo 26 ottobre sull'emergenza spopolamento organizzato a cura dell'amministrazione comunale di Capracotta, ultimo segnale di attenzione rivolto dal vicino Molise all'allarme demografico lanciato dalla Caritas diocesana nei mesi scorsi, e di fronte al silenzio imbarazzante e incomprensibile delle istituzioni locali del versante abruzzese di quello che, in base ai dati, potrebbe divenire in breve un territorio fantasma, torna all'attacco il consigliere comunale di opposizione di Castelguidone, nel tentativo di sensibilizzare le coscienze degli amministratori ai più alti livelli anche nella regione Abruzzo. Ha preso carta e penna, Gabriele Di Paolo (nella foto), leader della locale opposizione, e ha vergato una lettera indirizzata al Governatore d'Abruzzo, al presidente della Provincia Coletti e al presidente della Comunità montana Alto Vastese, Luciano Piluso. ''Ho deciso di scrivere questa lettera, - spiega Di Paolo - dopo aver constatato che il problema dello spopolamento delle aree interne, nelle quali io vivo, ha assunto connotazioni apocalittiche. Mi rivolgo alle istituzioni locali, provinciali e regionali affinché la politica si occupi finalmente di questo dramma che esige interventi urgenti e perentori che non possono essere più procrastinati nel tempo''. ''I dati sullo spopolamento delle zone interne, recentemente pubblicati dalla Caritas diocesana di Trivento, - ricorda il consigliere comunale - hanno fatto emergere un quadro a dir poco allarmante sul futuro di queste aree, che esige un'attenta riflessione da parte non solo dell'opinione pubblica, che vive direttamente il problema, ma ancor di più da parte della classe politica, che mai come in questo particolare momento storico è investita di una responsabilità immediata e decisiva. Il calo di diecimila unità nell'arco di quattordici anni degli abitanti della diocesi di Trivento, che abbraccia un territorio compreso nelle tre province di Campobasso, Isernia e Chieti, è un dato che avvalora in maniera drammatica la previsione di un territorio fantasma entro il 2032. Certamente è giunto il momento di affrontare con coraggio e determinazione un problema che mette in serio pericolo il futuro delle persone che con sacrificio hanno scelto di vivere con le loro famiglie in questi territori''. Rivolgendosi direttamente al Governatore d'Abruzzo, Di Paolo scrive: ''Le nostre terre hanno molto da offrire sia per quanto attiene la qualità della vita che per le potenzialità di crescita e sviluppo socio-economico, senza contare l'azione di presidio del territorio della quale si avvantaggiano le zone costiere sovraurbanizzate. Le chiedo, signor Presidente, cosa accadrà quando questi territori rimarranno spopolati? I costi del dissesto territoriale da chi saranno sostenuti? Le chiedo di raccogliere il mio invito e di impegnarsi in questa causa nobile e decisiva per il futuro di migliaia di persone, facendosi interprete delle nostre istanze. Insieme, attraverso la pianificazione di momenti propositivi e di confronto e il coinvolgimento di tutte le forze propulsive del territorio, comuni, comunità montana, associazioni, chiesa, forze sociali, potremo trovare risposte concrete di sviluppo. La convocazione di consigli comunali monotematici, aperti al contributo di tutte le forze del territorio potrebbero rappresentare un primo momento di confronto''. E in chiusura, Gabriele Di Paolo, aggiunge: ''Le chiedo, signor Presidente, di prendere a cuore questa ''battaglia per non morire'', con atti concreti di programmazione territoriale che porti risorse a queste terre, nella certezza che saprà rendersi interprete di iniziative utili a mobilitare le forze politiche regionali, provinciali e locali''.

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