Rassegna musicale di Via Adriatica, primo appuntamento con Tom Chacon

Il songwriter americano apre il cartellone della decima edizione proposta dall'associazione culturale Il Cineocchio

redazione
13/07/2018
Appuntamenti
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Nella serata di venerdì 13 luglio, dalle ore 22, il primo appuntamento per la Rassegna musicale di Via Adriatica, riproposta su iniziativa dell'associazione culturale Il Cineocchio e del Comune di Vasto.

Si esibirà il songwriter americano Tom Chacon.

"Attendo una buona partecipazione di vastesi al concerto - dice in merito Ivo Menna, direttore artistico della rassegna - e spero che i nostri operatori alberghieri come sempre vorranno contribuire a sollecitare i turisti a riscoprire nelle sere estive il centro storico di Vasto e specie Via Adriatica, il cui balcone si affaccia sul golfo vastese. E la serata di questo nuovo Dylan americano spero suggestioni e trovi il calore che merita. Non folle oceaniche - conclude -, ma ascoltatori riflessivi e attenti".

Thom Chacon è uno dei più interessanti cantautori della nuova generazione americana. Musicalmente è figlio di Bob Dylan, Townes Van Zandt e Bruce Springsteen, ma la sua storia e i suoi vissuti gli hanno permesso di elaborare uno stile personale che potremmo definire “cantautore di frontiera”. La frontiera è quella tra gli Stati Uniti e il Messico, tra il futuro e la memoria, la speranza e le radici. Un tema che ha ispirato da sempre grandi artisti. La frontiera è stata cantata anche dai grandi songwriter americani come Joe Ely, Tom Russell e lo stesso Bob Dylan nello splendido disco Desire da cui è tratta Avventura a Durango resa celebre in Italia anche dalla versione di Fabrizio De Andrè.

Il nuovo disco di Thom Chacon è intitolato Blood in the Usa e si apre con queste parole: “Sono un immigrato messicano, ho lasciato moglie e figli a El Charro, raccolto l’uva di San Joaquin. Dormo per terra e mi lavo nei ruscelli, cammino nell’ombra ovunque io vada. Sono un immigrato messicano, sono morto di fame nel deserto, ho attraversato il Rio Grande con solo i vestiti che avevo addosso e una fede nuziale. Mi hanno preso a Chula Vista e mi hanno bastonato come un cane. Ho sentito che potrebbero approvare una legge per tenerci qui, un giorno. Credo in questa terra d’oro e speranza. Sono un immigrato messicano”.

 

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