La scuola è finita! Per i ragazzi, per i docenti ma anche per i rappresentanti

Ma com’è l’impegno della rappresentante nella scuola primaria?

Rosaria Spagnuolo
08/06/2018
Attualità
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La scuola finalmente è finita, continua fino al 30 giugno per la Scuola dell’Infanzia. Dalla prossima settimana ci sono gli esami di terza media e dal 20 giugno 2018  la maturità. I docenti sono molto impegnati con gli scrutini e con vari impegni organizzativi scolastici. Tanti ragazzi da oggi invece sono finalmente in vacanza e con loro in vacanza sono anche i rappresentanti di classe.

Ma cosa fa effettivamente un rappresentante di classe ?

A rispondere è Francesca Frasca, rappresentante per cinque anni della classe quinta B della Scuola Primaria “G. Spataro” del Comprensivo n.1 di Vasto.

Francesca dice che questi cinque anni sono stati fantastici, ringrazia tutti i docenti per tutto l’impegno e professionalità che hanno messo nel loro lavoro, per tutte le attività svolte che hanno permesso una grande crescita formativa di tutti i ragazzi, non solo sui libri ma anche sul territorio e questo ha permesso l’acquisizione di elevate competenze. E’ stato per lei un percorso importante, le ha dato modo di conoscere bene tutti i bambini e comprendere le loro esigenze, è stato divertente, perché i docenti l’hanno sempre coinvolta moltissimo . E’ stato inoltre un’occasione per fare nuove amicizie con i genitori. Si è creata con loro un rapporto di grande fiducia, loro si sono sempre fidati di lei. Certo il ruolo del rappresentante, dice Francesca,non è semplice, deve farsi portavoce di problemi, proposte, necessità, deve informare, diffondere relazioni, avvisi, ricevere convocazioni alle riunioni del consiglio di interclasse, deve fare da tramite tra i genitori, tenersi aggiornato riguardo la vita della scuola e della classe. Ovviamente ci sono spesso difficoltà, imprevisti, c’è chi la pensa in modo diverso. Ma è sempre importante comunicare bene, per creare l’armonia. Tantissimi ovviamente i messaggi nella chat. Il nostro gruppo di whatsApp, dice,  ha funzionato bene, nessuna critica, nessuna offesa, nessuna esclusione. La chat ci ha permesso di tenerci in contatto per capire meglio il percorso scolastico dei nostri figli.

Anche Francesca dice che in questi cinque anni ha acquisito delle competenze, soprattutto organizzative e ha acquisito la capacità di affrontare e superare difficoltà senza abbattersi, ma cercando insieme ai docenti e ai genitori le migliori soluzioni.

L’anno prossimo? Chissà dice Francesca un po’ commossa, vedremo.

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