Lavoro da remoto: il 47% degli italiani dice sì al nomadismo digitale

Elena Montaldi
06/04/2018
Attualità
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Il lavoro da remoto sta diventando una soluzione sempre più gettonata sia da parte dei professionisti sia da parte delle aziende; la cosa non dovrebbe stupire, se si considerano i notevoli vantaggi in termini psicologici e di produttività. Al giorno d’oggi c’è chi fa lavori da remoto per arrotondare lo stipendio ma anche chi intraprende una professione da remoto per farne il proprio lavoro principale; ciò che va notato è il cambiamento del ruolo dell’ufficio “fisico”, non più indispensabile per lavorare come lo era negli anni precedenti all’era digitale. Si tratta di un cambiamento rivoluzionario ma necessario, dettato dai tempi e dalle tecnologie moderne, che modificano il concetto di “distanza”: il cosiddetto nomadismo digitale, servendosi di Internet, offre a chiunque la preziosa possibilità di lavorare da qualsiasi postazione, godendo di diversi vantaggi.

Cosa significa essere un “mobile worker”?

Lavorare da remoto vuol dire lavorare a distanza, intrattenendo rapporti con l’azienda e con i clienti servendosi della rete Internet e dunque tramite il PC, da casa o da qualsiasi altro luogo. Questa modalità di lavoro non va confusa però con lo smart working: sebbene vi siano analogie, il lavoro smart prevede infatti la presenza di un contratto “tradizionale” e una quantità di ore da svolgere fisicamente in ufficio; il lavoro da remoto, al contrario, non ha vincoli di questo tipo e comporta molti benefici. Secondo quanto afferma il 47% dei cosiddetti “mobile workers” italiani, questa tipologia di lavoro offre la possibilità di appropriarsi del proprio tempo e di godere degli affetti familiari, comportando una produttività nettamente maggiore.

L’inventario del mobile worker

Che sia svolto dentro o fuori casa poco importa, il lavoro da remoto rende indispensabile la presenza di alcuni elementi, pochi ma assolutamente essenziali. La connessione Internet, per motivazioni piuttosto ovvie, è un ingrediente senza il quale non si potrebbe nemmeno pensare di intraprendere un’attività di questo genere; a questo scopo ci si può affidare a piani che prevedono solo ADSL per la casa proposti da provider come Linkem, così da avere una buona performance di connessione anche in zone non raggiunte da altri operatori. Stessa cosa vale per PC e smartphone, essenziali per essere sempre reperibili e portare avanti il lavoro vero e proprio. Gli spazi di coworking, che possono essere trovati e selezionati tramite appositi motori di ricerca, sono perfetti per chi non ha a disposizione uno spazio libero in casa; qui è possibile usufruire di postazioni attrezzate con tutto il necessario e confrontarsi con altri mobile workers a prezzi abbordabili.

Benefici ed esempi di lavori da remoto

Il mobile working fa bene allo spirito, alla produttività e all’umore: la stragrande maggioranza di chi lavora da remoto sostiene di essere diventato padrone del proprio tempo e dei propri spazi, con il plus della maggiore libertà di viaggiare e risiedere ovunque. Alcuni esempi di lavori che è possibile svolgere a distanza e i cui requisiti sono solo passione e competenze? Il blogger, l’assistente virtuale, il tutor online, l’esperto di social media, il copywriter, il gestore di e-commerce in dropshipping, il montatore video e tanti altri ancora. Ma dove trovare annunci per intraprendere questo tipo di lavori? Esistono piattaforme che fanno da punto d’incontro tra la domanda e l’offerta dei lavori da remoto: basti pensare a siti web di intermediazione come Addlance e Upwork, insieme ad altri come Twago e Freelancer.

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