Distacco tra politica e società civile, una prova dal confronto tra candidati al Teatro Rossetti

In pochi, tra avvocati e commercialisti, rispondono all'appello dei rispettivi presidenti degli Ordini. Undici gli aspiranti parlamentari presenti

Gianni Quagliarella
21/02/2018
Attualità
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“La giustizia e le professioni nel futuro Parlamento, parliamone prima!”. E’ stato il tema del confronto svoltosi ieri al Teatro Rossetti, a Vasto, su iniziativa dell’Ordine degli Avvocati di Vasto e dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti contabili.

Alle sollecitazioni dei rispettivi presidenti, l’avvocato Vittorio Melone e il dottor Francesco Pietrocola, hanno risposto presente nove candidati alle politiche del 4 marzo prossimo. Hanno preso parte al dibattito Camillo D’Alessandro (Pd), Andrea Colletti (Movimento 5 Stelle), Etel Sigismondi (Fratelli d’Italia), Federica Chiavaroli e Lucrezio Paolini (Civici Popolari), Enrico Di Giuseppantonio (Noi con l’Italia), Fabio Blasioli (10 volte meglio), Tiziana Magnacca (Forza Italia) e Massimo Carugno (Insieme). Presenti in platea Carla Zinni e Incoronata Ronzitti, rispettivamente Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia.

“Tutte le liste erano state contattate – ha detto il presidente Melone – e sono contento della risposta che è venuta dai candidati e della competenza con cui hanno risposto alle domande e alle nostre sollecitazioni. E’ stato un momento in cui, probabilmente, anche i futuri parlamentari presenti hanno avuto l’occasione di verificare quello che ormai è il distacco che c’è tra la persona, la società civile, anche a livello di professionisti e la politica, visto che, i colleghi, sia avvocati, sia commercialisti, non hanno riempito, purtroppo, il Rossetti”.  Un rammarico, quello del presidente dell’Ordine forense vastese che dà la cifra della disaffezione dalla politica: “E’ stato anche questo – ha sottolineato - un segnale: così come esiste il reato di commissione mediante omissione, anche in questo caso è stata un’assenza che ha rappresentato qualcosa di importante. Significa qualcosa di significativo per chi s’impegna alla vita politica e si candida ad amministrare la cosa pubblica”.

Rammarico a parte, il presidente Melone è soddisfatto: “Sì, c’è stato comunque un bel confronto e confidiamo che nel futuro parlamento ci sia la possibilità di far sentire la voce dei liberi professionisti, ritenuti, a torto, parte di una categoria agiata: nel mio caso non ho voluto fare l’avvocato per essere una persona ricca, amavo questo lavoro, non ho mai voluto essere altro nella vita, ma mi sento comunque un privilegiato per il fatto di poter svolgere questa professione. Di certo i liberi professionisti vivono una profonda crisi della quale tutti devono prendere coscienza, perché siamo una parte della società che, in qualche modo, merita attenzione e provvedimenti che ci sostengano in questo impegno che svolgiamo al servizio del nostro Paese”.

Oltre che della questione del salvataggio dei tribunali cosiddetti minori, con particolare riferimento a quelli di Vasto e Lanciano, avvocati e commercialisti hanno chiesto ai candidati impegni precisi, a partire dal sostegno alle libere professioni e alla traduzione dai princìpi a fatti concreti sulla sussidiarietà, con la delega di funzioni tra pubblica amministrazione e professionisti. “E’ importante, per noi – hanno aggiunto i presidenti Melone e Pietrocola - essere ascoltati e nel futuro speriamo che, quando si parla di liberi professionisti, ci sarà un loro coinvolgimento: dare il loro apporto, indicazioni sulle ricadute pratiche di alcuni provvedimenti normativi, perché molti di questi sono stati adottati anche nella giusta direzione, ma vanno ora completati. Speriamo – hanno concluso - che nel nuovo parlamento ci venga data la possibilità di dare impulso a nuovi progetti e a migliorare ciò che è già stato realizzato”.

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