POLEMICHE SUL 'FILM FESTIVAL', LETTERA APERTA DI CERULLI A TRUOCCHIO E D'ALESSANDRO

riceviamo e pubblichiamo
26/09/2007
Attualità
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Riceviamo e pubblichiamo dal collega Gabriele Cerulli una lettera aperta indirizzata al direttore artistico del ''Vasto Film Festival'', Remigio Truocchio, ed al direttore di ''Polis'', Davide D'Alessandro: ''Intendo scrivere il più breve possibile, coinvolgendo entrambi, sulla conferenza stampa di stamane alla Multisala del Corso, sul 'resoconto' del 'Vasto Film Festival'. Mi rivolgo a voi, Davide D'Alessandro e Remigio Truocchio, ritenendovi i grandi sconfitti di questa estenuante diatriba. Chi ne esce vincente è l'immagine dell'amministrazione comunale, in misura maggiore nella persona di Nicola Del Prete, assessore al Turismo. Non mi interessano le fatture e gli scontrini di Truocchio. Il mondo è pieno di plusvalenze, basta la volontà 'politica' di intervenire e far luce sui fatti. Nel calcio ci sono voluti dieci anni prima che cominciassero a rendersi conto che dei ragazzini sconosciuti passassero da un club all'altro per tre, cinque, dieci milioni di euro. Dopo tre anni facevano i manovali... Basta un solo dato per inquadrare 'il fatto'. 38 mila euro (più Iva) spesi per i cinque artisti, per arrivare a 145.000 più gli sponsor occorrono 107.000 euro più gli sponsor. Improponibile. L'organizzazione, con tutto quanto ne consegue e ne comporta, non può costare quattro volte l'evento. Sarebbe uno scellerato esempio di sperpero del denaro pubblico. Truocchio ha dimostrato per intere le spese? Bene. Si tratta di un legittimato sperpero di denaro pubblico! Nessuna illegalità, quindi, ma nessuna giustificazione! Alle domande poste abbiamo avuto risposte che rinforzano palesemente i concetti da noi espressi. E' come se la Ferrari spendesse 400 milioni di euro per la macchina e 100 per Raikkonen. E' come se il Milan spendesse 38 milioni di euro per due fuoriclasse e 160 milioni di euro per il resto della squadra. Queste cose e tante altre avrei voluto dirtele in faccia, caro Remigio, a te che mi salutavi calorosamente quando c'erano Tagliente e Pietrocola e poi hai cominciato a far finta di non conoscermi. Avrei voluto, ma non mi hai invitato. Eppure io per primo ho applaudito le cose positive di questa edizione ed ho posto le legittime domande. Non è deontologicamente corretto e non è educato invitare certi giornalisti si ed altri no, peggio se parte in causa. Sbaglio? Hai parlato di propositi da parte tua di tutele da quanto scritto. Non posso sapere a chi ti riferivi, ma sappi che sarà difficile dimostrare che scherzavi quando hai scritto a Davide D'Alessandro: ''...dalle mie parti certe offese si lavano col sangue...''. Quanto a te, Davide, mi hai profondamente deluso. Prima sei assorto a padrone di Polis scrivendo ''Polis vota Letta e D'Alfonso'', poi sei sparito alla resa dei conti di stamattina. Io non potevo chiedere un giorno di ferie 24 ore prima. Tu avevi l'obbligo morale, etico, civile e sociale di affrontare questi avversari dalla prima fila. E invece avevi altro da fare... Non mi convinci. La gente è autorizzata a vedere in me, Giovanni Spinelli, Amilcare Russo ed altri gli amici di Polis, e di questi nessuno è più visibile di me. Tu puoi votare chi ti pare, ma non puoi far credere a chi legge che Gabriele Cerulli vota D'Alfonso e Letta, quindi, il Pd. Il 14 ottobre per me è semplicemente domenica. Un euro nel juke box di Lapenna, Del Prete e Forte, lo vai a mettere tu e tutti coloro che lo ritengono importante. Io sono un'altra cosa!''.

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