Sono passati 8 anni dal momento in cui Silvio Petroro è âemigratoâ per non tornare più, se non nei ricordi di coloro che lo hanno conosciuto.
Voglio riproporre lâarticolo che scrissi il 20 giugno 2014 nella speranza che anche in Amministrazione ci sia qualcuno che ricordi il personaggio Silvio Petroro: e se non tutti lo ricordano queste poche righe potranno forse essere loro utili.
Sabato 20 giugno 2009, ore 22,15 Silvio Petroro ci lascia, emigra definitivamente in un Paese dove tutti sono emigranti, dove non ha senso dire âda dove vieni o where are you from?â.
Se nâè andato lasciandoci privi della sua umanità , della sua generosità , della sua vastesità . Lo hanno rimpianto in tanti, lo hanno ricordato soprattutto la moglie Sina ed i suoi figli Gianni e Maria Antonietta. Certo, ha finito di soffrire, sempre cercando di sorridere, con una forza dâanimo tipica dei pionieri, degli emigranti, pronti a tutto. Il suo contributo al rafforzamento del legame tra i vastesi nel mondo, soprattutto in Australia, e i vastesi restati nella nostra città è stato ed è fondamentale.
La sua ideale eredità si traduce nella costituzione dellâAssociazione Pro Emigranti Abruzzesi, nellâinaugurazione del Monumento allâEmigrante, nel gemellaggio VastoâPerth di cui ricorre questo anno il venticinquesimo anniversario, la Croce sulla collina di Montevecchio a ricordo dei vastesi che non sono riusciti a tornare a Vasto, la quarzite aurifera proveniente da Kalgoorlie collocata allâingresso della Villa Comunale, le testimonianze dei vastesi raccolte nel volume âLe storie dei nostri emigrantiâ perché anche lui ha vissuto quella esperienza in prima persona e sapeva di cosa parlavano i nostri concittadini, delle loro sofferenze, delle loro umiliazioni, dei pericoli, delle morti, della consapevolezza che non sarebbero tornati a Vasto.
Un uomo che oggi continuano a ricordare in pochi, un uomo cui la burocrazia non riconosce il diritto di avere dedicati i giardini di fronte a Porta Nuova al suo nome, âPiazza Silvio Petroro â Cittadino Emeritoâ.