Manca lâapprovazione definitiva e sfuma anche per questâanno la possibilità di investire sul litorale, con la riproposizione delle concessioni stagionali, i cosiddetti âombreggiâ, cioè le autorizzazioni rilasciate di anno in anno per lâinstallazione di lettini, sdraio ed ombrelloni.
Eâ finito nella palude della burocrazia il Piano Spiaggia comunale che, oltre a quattro macro aree, a pontili galleggianti per lâalaggio delle barche e ad un intervento per la rinaturalizzazione di Fosso Marino, prevede anche sette nuove concessioni demaniali nel tratto di litorale che va dalla statua della Bagnante al lungomare Duca degli Abruzzi.
Nonostante il ârichiamoâ del Servizio politiche turistiche e demanio marittimo della Regione, che nei mesi scorsi aveva sollecitato le amministrazioni dei centri costieri abruzzesi, Vasto è ancora oggi paradossalmente privo dello strumento di programmazione del litorale. A riaccendere i riflettori sullâannosa querelle che si ripropone ogni estate è lâinterrogazione di Edmondo Laudazi, consigliere della lista civica Il Nuovo Faro, il quale oltre a stigmatizzare i ritardi denuncia anche il rilascio di una concessione ad un privato.
âIl ritardo accumulato nel perfezionamento degli atti per il piano spiaggia non è ammissibile e contrasta con lâinteresse pubblicoâ, attacca Laudazi, âoltre a consolidare una fattispecie di precarietà che mortifica gli investimenti e non consente la crescita del settore dei servizi al turismo balneareâ.
Il leader della lista civica Il Faro cita come esempio una recente provvedimento della giunta comunale che nei giorni scorsi ha deliberato un atto di indirizzo relativo allâipotesi di riqualificare parte dellâarenile di Vasto, in viale Duca degli Abruzzi, riproponendo la concessione ad un privato âaffidata senza gara, a scopo di salvaguardia della medesima area (manutenzione pista ciclabile, sistemazione del verde e posizionamento giochi) senza scopo di lucro. Il novero delle precisate attività â, prosegue il consigliere, âseppur di meritoria finalità , deve comunque essere ricompreso nella pianificazione generale degli arenili e del demanio marittimo comunale che, incomprensibilmente, lâamministrazione non riesce a perfezionare con la definitiva approvazione del relativo piano particolareggiato e con il varo delle previste concessioni demaniali non precarie a soggetti interessati e, comunque, aggiudicatari delle apposite gare ad evidenza pubblica, nei termini previsti dalle attuali norme statali e regionali che disciplinano il settoreâ.
Una situazione pesante di stallo che sta mortificando le aspettative di chi pensava di mettere in piedi unâattività balneare. Sta di fatto che Vasto, città le cui potenzialità turistiche vengono sbandierate a destra e a manca, è ancora oggi priva dellâimportante strumento di pianificazione del litorale reclamato da più di 20 anni dagli operatori.
Per Laudazi âpotrebbe ipotizzarsi che lâamministrazione non intenda affrontare nemmeno in questa stagione un problema vecchio come il cucco e consolidare una fattispecie di precarietà che mortifica gli investimenti e non consente la crescita del settore dei servizi al turismo balneareâ. Insomma, il sospetto è che manchi la volontà politica.