Piano Spiaggia 'arenato', lo strumento di pianificazione del litorale è ancora 'in alto mare'

Laudazi: "Precarietà che mortifica gli investimenti e non consente la crescita dei servizi al turismo balneare

Anna Bontempo (Il Centro)
26/04/2017
Attualità
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Manca l’approvazione definitiva e sfuma anche per quest’anno la possibilità di investire sul litorale, con la riproposizione delle concessioni stagionali, i cosiddetti â€œombreggi”, cioè le autorizzazioni rilasciate di anno in anno per l’installazione di lettini, sdraio ed ombrelloni.

E’ finito nella palude della burocrazia il Piano Spiaggia comunale che, oltre a quattro macro aree, a pontili galleggianti per l’alaggio delle barche e ad un intervento per la rinaturalizzazione di Fosso Marino, prevede anche sette nuove concessioni demaniali nel tratto di litorale che va dalla statua della Bagnante al lungomare Duca degli Abruzzi.

Nonostante il “richiamo” del Servizio politiche turistiche e demanio marittimo della Regione, che nei mesi scorsi aveva sollecitato le amministrazioni dei centri costieri abruzzesi, Vasto è ancora oggi paradossalmente privo dello strumento di programmazione del litorale. A riaccendere i riflettori sull’annosa querelle che si ripropone ogni estate è  l’interrogazione di Edmondo Laudazi, consigliere della lista civica Il Nuovo Faro, il quale oltre a stigmatizzare i ritardi denuncia anche il rilascio di una concessione ad un privato.

“Il ritardo accumulato nel perfezionamento degli atti per il piano spiaggia non è ammissibile e contrasta con l’interesse pubblico”, attacca Laudazi, â€œoltre a consolidare una fattispecie di precarietà che mortifica gli investimenti e non consente la crescita del settore dei servizi al turismo balneare”.

Il leader della lista civica Il Faro cita come esempio una recente  provvedimento  della giunta comunale che nei giorni scorsi ha deliberato un atto di indirizzo relativo all’ipotesi di riqualificare parte dell’arenile di Vasto, in viale Duca degli Abruzzi, riproponendo la concessione ad un privato “affidata senza gara, a scopo di salvaguardia della medesima area (manutenzione pista ciclabile, sistemazione del verde e posizionamento giochi) senza scopo di lucro. Il novero delle precisate attività”, prosegue il consigliere, â€œseppur di meritoria finalità, deve comunque essere ricompreso nella pianificazione generale degli arenili e del demanio marittimo comunale che, incomprensibilmente, l’amministrazione non riesce a perfezionare con la definitiva approvazione del relativo piano particolareggiato e con il varo delle previste concessioni demaniali non precarie a soggetti interessati e, comunque, aggiudicatari delle apposite gare ad evidenza pubblica, nei termini previsti dalle attuali norme statali e regionali che disciplinano il settore”.

Una situazione pesante di stallo che sta mortificando le aspettative di chi pensava di mettere in piedi un’attività balneare. Sta di fatto che Vasto, città le cui potenzialità turistiche vengono sbandierate a destra e a manca, è ancora oggi priva dell’importante strumento di pianificazione del litorale reclamato da più di 20 anni dagli operatori.

Per Laudazi “potrebbe ipotizzarsi che l’amministrazione non intenda affrontare nemmeno in questa stagione un problema vecchio come il cucco e consolidare una fattispecie di precarietà che mortifica gli investimenti e non consente la crescita del settore dei servizi al turismo balneare”. Insomma, il sospetto  è che manchi la volontà politica.

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