âà evidente che lo sviluppo futuro del centro-sud Italia è strettamente legato ad un corretto ed efficace utilizzo dei fondi europei. I cinquantasei miliardi di euro stanziati da Bruxelles per i prossimi sette anni sono unâopportunità di fondamentale importanza per il rilancio dellâeconomia del Mezzogiorno: dobbiamo saper raccogliere questa sfida per proiettare la crescita dei nostri territori allâinterno del mercato unico europeo. Il Governo, però, faccia la sua parte aggiungendo, e non sottraendo, risorse per le Regioni del sudâ.
Così Aldo Patriciello, parlamentare europeo e membro del Gruppo Ppe, nel suo intervento durante lâincontro-dibattito di Napoli su âLe politiche economiche del Ppe per lâItalia meridionaleâ, tenutosi nellâAula magna di âEccellenze Campaneâ. Un appuntamento voluto fortemente dal Gruppo del Partito Popolare Europeo ed organizzato congiuntamente dallâeurodeputato molisano e dallâOn.le Fulvio Martusciello per discutere ed approfondire i temi legati alla situazione economica del Mezzogiorno e alle opportunità di finanziamento messe a disposizione dallâUnione Europea.
âCâè assoluto bisogno di non ripetere gli errori commessi negli anni passati dove â ha spiegato Patriciello - i fondi europei stanziati hanno avuto più la funzione di opere di assistenzialismo che di veri e propri elementi capaci di generare sviluppo. Negli altri Paesi con i fondi strutturali si sono costruite strade, aeroporti, reti ferroviarie, porti, metropolitane: tutto questo, purtroppo, da noi non è avvenuto. Dobbiamo dunque mettere le nostre Regioni al centro della nuova programmazione economica europea â ha proseguito lâeurodeputato molisano -, non solo dal punto di vista del pieno utilizzo delle risorse finanziarie ma anche sotto lâaspetto prettamente politico: un Mezzogiorno forte e sviluppato è lâasse attorno cui far ruotare la capacità competitiva dellâintero Paeseâ. Infine un passaggio sulla politica per il Mezzogiorno del Governo. âLa politica di coesione dellâUnione Europea â ha detto Patriciello - ha lâobiettivo di accorciare la distanza che separa le Regioni più ricche da quelle con un basso reddito e quindi più povere. Un obiettivo che deve purtroppo scontrarsi con lâassurda decisione del Governo italiano di tagliare drasticamente la quota di finanziamento nazionale dei fondi europei. Credo che non si possa pensare di risolvere i problemi del Sud azzerando praticamente gli investimenti per le infrastrutture, dimezzando il cofinanziamento nazionale dei progetti europei e sottraendo risorse destinate al meridione per finanziare politiche che non nulla hanno a che fare con lâobiettivo di stimolare la crescita economica delle nostre regioni. Il Mezzogiorno â ha concluso lâeuroparlamentare azzurro - non può continuare ad essere il bancomat del Governoâ.