La guarigione spirituale fa esplodere l'amore

Fra Umberto Panipucci
08/02/2015
Attualità
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+"In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva".


Mi piace vedere simboleggiata, nella suocera di Pietro, la vecchia umanità, quella che ancora non si fa illuminare dalla Luce del Verbo. Ogni vescovo porta al dito un anello, segno del suo rapporto sponsale con la comunità che egli guida, la sua chiesa. Pietro era sposato ma la moglie non viene mai citata dai vangeli, ella scompare in quella comunità che lui stesso dovrà amare e servire quando Cristo gliela affiderà. In quest'ottica la suocera, la madre della moglie (il popolo dell'antica alleanza) è ferita, paralizzata dalla malattia. Aspetta il suo Messia perchè venga a risanarla: proprio quello che farà Gesù. Appena libera dalla malattia che la inchioda al letto e la paralizza, immagine della situazione esistenziale del peccato, si mette all'opera. Il Segno più evidente della "Salute spirituale" è la volontà di servire Gesù e tutta l'umanità, in cui Egli segretamente si nasconde.

+"Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano".

La notte simboleggia la cecità, quella di chi si ricorda di Cristo solo nel momento del bisogno. Tutta la città è ai piedi di Gesù ma che fine faranno tutti quando Lui sarà condannato e messo a morte? Egli guarisce e libera, il demonio vuole rivelare la sua vera identità, Gesù però non lo permette: il segreto messianico non deve ancora essere rivelato per evitare che il Messia venga messo a morte prematuramente.

+"Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!»".

Gesù ha bisogno di solitudine per ascoltare la voce di suo Padre, ecco perchè si nasconde, si allontana da quel popolo che vuole strumentalizzarlo e ridurlo a un semplice taumaturgo, che resta solo infatuato della spettacolarità dei suoi prodigi.
Anche Simone (Pietro) e gli apostoli si fanno tentare, tanto che rintracciano Gesù per farlo tornare e continuare quello "show". La risposta del Nazareno è chiara: "Andiamocene altrove". Lui è venuto a predicare il Vangelo. I segni prodigiosi compiuti, oltre ad essere un gesto concreto di solidarietà, sono un "grido" dello Spirito, utile a vincere la "sordità" dei cuori. Quel felice sconvolgimento operato dallo Spirito, dovrà servire, al popolo di Cafarnao per riflettere e meditare le parole che hanno accompagnato le guarigioni e le liberazioni.

+"E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.

La Verità libera l'anima e la mente dalla Schiavitù del male. Predicazione e liberazione si accompagnano. Una luce inarrestabile che va diffondendosi nel mondo e che tutt'oggi splende e provoca, infastidisce e riscatta dalle schiavitù.

Felice Domenica!

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