Domenica in Albis

Fra Umberto Panipucci
12/05/2015
Varie
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Gv 20,19-31

+La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. +

Confusi e turbati per quello che era appena successo gli apostoli, ad eccezione di Tommaso, erano riuniti in un luogo segreto per nascondersi dai loro nemici. Possiamo facilmente immaginare come nel loro cuore potesse infuriare la battagli fra l'inaudita Speranza della resurrezione e il terrore delle orribili scene della crocifissione. Il tormentato dubbio cade difronte all'incredibile evento che irrompe in quella buia scena: Gesù appare interrompendo subito la reazione di paura che stava esplodendo fra gli apostoli con il Suo "Pace a voi!", parole che dovevano essere accompagnate da quella sensazione di pace e tranquillità che emana la presenza di Dio per tutti coloro che anelano alla sua amicizia. Il Risorto mostra le piaghe, che da segno di vergogna diventano eloquente manifestazione di Gloria.

+Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».+

Gli Apostoli, comprensibilmente, erano terrorizzati dopo l'esperienza della Croce. Ecco perchè Gesù insiste ripetendo ancora: "Pace a voi", inviando subito dopo lo Spirito su di loro, comunicandogli così quella stessa autorità che il Padre aveva dato a Lui, lo fa sottolineando la loro principale missione: essere testimoni ed amministratori della misericordia di Dio. Proprio oggi ricorre la festa della Divina Misericordia, Dio ci ama sempre e comunque, nonostante la miseria dei nostri peccati, il Suo più grande desiderio e quello di tenerci sempre vicini a Se, non quello di giudicarci.

+Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».+

E' facile giudicare Tommaso per la sua reazione. Dimentichiamo troppo spesso però che mentre tutti gli altri hanno avuto una testimonianza diretta della sua resurrezione egli non l'ha ancora avuta. Per questo egli rappresenta tutti noi, chiamati a credere senza la forza delle prove, per Fede. Una via non facile ma proprio per questo ancora più meritoria.

+Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».+

Anche se incredulo, Tommaso, non ha smesso di frequentare il collegio degli apostoli, ha continuato a pregare e soffrire con loro, mostrando così una grande perseveranza che forse lo ha reso anche più meritevole degli altri. La sue fedeltà è stata premiata nell'ottavo giorno dalla resurrezione, Domenica, la quale è prefigurazione del Regno di Dio che un giorno verrà instaurato definitivamente dal ritorno di Gesù, Re e Signore. Vivremo la nostra esistenza terrena con una Fede che deve radicarsi nella Speranza, non nella "certezza", quella arriverà quando anche noi finalmente potremo abbracciare Gesù risorto, la nostra incredulità ci abbandonerà definitivamente e la nostra Gioia sarà piena. Adesso, come Tommaso in quei otto giorni, dobbiamo avere la forza di essere perseveranti, nonostante i tanti dubbi che ci assaliranno, nell'attesa del grande ritorno.

+Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.+

E' quello in cui crediamo che determina le nostre scelte e le nostre azioni. Se crediamo in Cristo le nostre opere lo manifesteranno.

Pace a voi!

 
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