La vostra liberazione è vicina

Fra Umberto Panipucci
29/11/2015
Varie
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Lc 21,25-28.34-36
+In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria.
Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.
State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».+

Un nuovo anno liturgico inizia, un nuovo percorso che ci farà rivivere le tappe fondamentali dell'opera di Salvezza compiuta da Cristo, un' altro tempo di Grazia in cui rifletterci nello "Specchio della Perfezione": la vita di Cristo, citando Santa Chiara. Tutto questo mentre resistiamo alle avversità, piccole e grandi, che la vita ci mette davanti. Davanti ad esse possiamo scegliere di morire spiritualmente per "la paura e l'attesa di ciò che dovrà succedere", chiudendoci nelle nostre ridicole sicurezze, o, pieni della speranza portata dal Verbo, alzare il capo fieri, perchè la nostra liberazione è vicina. Personalmente preferisco pensare che questa vicinanza non sia nel tempo ma piuttosto una vera e propria prossimità sostanziale, con questo intendo che, accogliendo Cristo nel cuore, siamo già liberi, già pregustiamo la resurrezione e la visione beatifica del volto di Dio. Dopo tutto Gesù nei vangeli ci ha più volte fatto intendere che il Regno di Dio è già in mezzo a noi e che la forza sanante e liberatrice dello Spirito Santo, oltre a compiere misteriosamente il Suo disegno di Salvezza, già inonda la storia e penetra in ogni anfratto che la nostra disponibilità gli vorrà offrire, anche questo ci è stato rivelato ogni volta che il Salvatore ha ripetuto "La tua fede ti ha salvato". Si, il paradiso è vicino, ed è molto più a portata di mano di quello che possiamo pensare, ma quanto è facile che, similmente a quel Ricco che ha rifiutato di donare il superfluo e seguire il Maestro, voltiamo le spalle alla vera Gioia, dubitando della Parola, per ritornare ai nostri meschini surrogati di felicità. Non lasciamo che i nostri cuori si appesantiscano sperperando in vanità la nostra preziosa vita, magari cercando compulsivamente un modo per distrarci, divertirci e fuggire via dalle nostre più profonde e vere necessità. Ogni volta che ascolteremo quella voce che ci dice :"Dona tutto e seguimi" e ci volteremo per tornare alla mediocrità di una vita insipida, continueremo a restare nella nostra tristezza, magari mascherata da plasticosi e vuoti sorrisi: personalmente a questi preferisco di gran lunga un'onesta mestizia. C'è chi appesantisce il proprio cuore vivendo a vuoto, colmando il proprio tempo di riempitivi sterili; c'è chi lo fa attraverso le "ubriachezze" fra le quali non vanno intese solo alcool o droga, ma anche l'euforia della da il successo, il potere, il denaro e il sesso; ci sono anche coloro che si lasciano vincere dagli affanni e, proprio quando più dovrebbero, smettono semplicemente di Sperare in Cristo spegnendosi lentamente. Se abbiamo una piccola fiamma di fede, facciamo di tutto per difenderla, la notte è lunga e fredda e senza di essa non abbiamo speranza. Vegliamo! Sforziamoci di vivere ogni giorno come dovremmo: nella serena consapevolezza che potrebbe essere l'ultimo. Siamo pellegrini qui, semi che stanno per germogliare, rondini che stanno per migrare, prepariamoci con gioia operosa e orante a Cristo che verrà!

Felice Domenica e felice Avvento.
 
Fra Umberto Panipucci
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