Metanodotto Larino-Chieti, l'inchiesta pubblica spostata nei luoghi interessati dal passaggio

Diversi i centri del territorio del Vastese coinvolti nel progetto interregionale

redazione
21/01/2016
Territorio
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Si sarebbe dovuta tenere lunedì mattina, a L'Aquila, la cosiddetta 'inchiesta pubblica' sulla questione del progetto del metanodotto sul percorso Larino-Chieti.

Ma dopo la formale richiesta avanzata ai competenti uffici regionali, l'associazione Nuovo Senso Civico ha ottenuto, attraverso l’intervento diretto del presidente Luciano D’Alfonso, il rinvio ed il suo spostamento a data da destinarsi nei luoghi dove insisterà il progetto e nei quali vivono le popolazioni coinvolte.

“Il metanodotto Larino-Chieti – si legge in una nota del sodalizio ambientalista - è un’opera inutile e deleteria che rientra nella sconsiderata operazione di trasformazione dell’Abruzzo in distretto minerario e petrolchimico, strategia che non si è certo fermata dopo la cancellazione di 'Ombrina Mare'. E’ la stessa società proponente che dichiara la finalità di connettere tutte le aree dove dovrebbero essere perforati i futuri pozzi e realizzati gli stoccaggi del gas per poi rivendere il metano nei mercati nordeuropei. Come al solito, nessun vantaggio per le popolazioni locali che non hanno bisogno di queste risorse visto che il fabbisogno è diminuito di oltre il 30% negli ultimi 15 anni e soltanto ulteriori ferite inflitte ad un territorio già fragile, dall’elevato rischio sismico e idrogeologico e densamente popolato”.

L'impianto (proposto dalla “Società Gasdotti Italia” che in realtà è proprietà di un fondo di investimenti inglese) avrebbe una lunghezza di 110 km e un diametro di 60 cm.

Il tracciato interessa 26 comuni. In Abruzzo: Cupello, Furci, Monteodorisio, Scerni, Pollutri, Casalbordino, Paglieta, Lanciano, Castel Frentano, Orsogna, Poggiofiorito, Filetto, Casacanditella, Bucchianico, Casalincontrada, Chieti, Cepagatti, Rosciano e Pianella. In Molise: Larino, Guglionesi, Montecilfone, Palata, Montenero di Bisaccia, Tavenna e Mafalda.

L'opera attraverserebbe ben 8 Siti Natura 2000 (7 Siti di Interesse Comunitario e una Zona di protezione Speciale), aree - almeno sulla carta - tutelate dall'Europa.

Per questo progetto, su richiesta dei Comuni, delle associazioni e dei movimenti interessati, è stato attivato per la prima volta in Abruzzo lo strumento dell’”inchiesta pubblica” per la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale con al centro dell'attenzione l'esame dell'impatto ambientale, dei pareri forniti dalle pubbliche amministrazioni e le osservazioni dei cittadini. Ed essendo una modalità per favorire la partecipazione delle popolazioni a scelte che le riguardano direttamente è sembrato logico che le sedute si tengano nei luoghi interessati dal tracciato, per favorire al massimo l’intervento di cittadini, istituzioni locali e gruppi interessati.

Per la sede Nuovo Senso Civico propone Lanciano, disponibile comunque a concordare con gli altri attori in campo il luogo e la data più idonei per la migliore riuscita del confronto pubblico.

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