Imago Dei (l'uomo è immagine di Dio)

Fra Umberto Panipucci
04/01/2015
Varie
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Il Termine dignità trae le sue radici dal latinodignitatem, astratto di dignus cioè meritevole, una qualità che veniva attribuita in base all’opinione benevola che una comunità nei confronti di u suo membro. Questo prezioso aggettivo, oltre che l'aspetto morale, riguardava anche il modo di abbigliarsi, l’atteggiamento e il portamento. Anche se l'orizzonte valoriale è sensibilmente cambiato nel corso dei millenni il senso di questo termine non è distante rispetto alle sue origini. La storia ci insegna però, che la dignità non è solo qualcosa che si conquista con la fatica di una condotta irreprensibile e la cura della propria persona, essa era anche un'eredità che si riceveva grazie ai propri natali.

Forse è proprio grazie a quest'ultima accezione che possiamo trovare la chiave interpretativa che può interessarci. Tutti noi, nel nostro percorso di formazione, abbiamo appreso che l'uomo porta in se il segno della "paternità" divina. Tuttavia il senso originario di questo termine, cioè quello che lega questa attribuzione ad un'oggettiva “meritevolezza”, continua ad essere importante. Accanto alla "dignità data", c'è dunque quella "dovuta": essa coincide con una "restituzione d'amore" che l'uomo deve al Dio dell'Amore.

Se la prima va difesa e fatta conoscere la seconda va testimoniata in prima persona. Già dalle sue prime pagine, la Sacra Scrittura, riecheggia di riferimenti a questa dignità: « Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò » (Gn 1,27). Nel Salmo VIII questa realtà è espressa palesemente " ...l'hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato".

Che dire della nostro "essere per la gloria" attraverso la proposta della piena conformità a Cristo? (Cf Ef 1,3-6; Rm 8,29) .Daltronde Cristo dichiara di sentirsi offeso e umiliato o ristorato e confortato a seconda del comportamento che ciascuno nutre nei confronti di coloro che, attraverso la sua incarnazione, ha reso suoi fratelli (Mt 25, 34-44). Caterina da Siena, nel suo "Dialogo con la Divina Provvidenza" affermava: « Quale fu la ragione che tu ponessi l'uomo in tanta dignità?

Certo l'amore inestimabile con il quale hai guardato in te medesimo la tua creatura e ti sei innamorato di lei; per amore infatti tu l'hai creata, per amore tu le hai dato un essere capace di gustare il tuo Bene eterno ». Il Catechismo della Chiesa Cattolica al n° 357 recita: "Essendo ad immagine di Dio, l'individuo umano ha la dignità di persona; non è soltanto qualche cosa, ma qualcuno [...]

E' chiamato, per grazia, ad un'alleanza con il suo Creatore, a dargli una risposta di fede e di amore che nessun altro può dare in sua sostituzione". Tutti gli uomini, indipendentemente e al di là delle categorie di razza, sesso o religione, sono portatori, per Volontà Divina, di tale dignità. Per il medesimo volere ogni persona è eretta difensore e garante di tale valore. Non occorrono sforzi per dimostrare che oggi, nonostante gli innegabili progressi, questi principi fondamentali sono spesso trasgrediti persino nelle sedicenti “comunità civilizzate”. Quello che noi cristiani possiamo e dobbiamo fare è vedere e comprendere per poi agire nella maniera più opportuna.


 

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