Ve ne sono tante e dâautore - valga per tutte quella meravigliosa di Brahms â ma, chissà quante di esse, tanto belle quanto sconosciute ai più, esistono.
Parliamo della 'Ninna nanna', quella melodia monocorde o modulata, fatta di poche note e parole, disposta su un pentagramma breve e dal ritmo cadenzato.
Le sue parole, a volte hanno un senso, altre poco, altre ancora sono del tutto... illogiche sotto il profilo di espressione dal senso compiuto. In comune e universalmente però, hanno un elemento: sono âgriffateâ.. mamma.
Salvo disgrazie, ognuno ha avuto la sua per addormentarsi. La 'Ninna nanna' è quella cantilena pregata che ogni donna eredita dalla sua cultura o, più o meno, inventa per il proprio bambino, ma è in primis un dono divino e universale, anzi, cosmico, perché frutto diretto della maternità che non è affare degli uomini... ma di Dio.
Essa nasce dallâamore materno per placare uno stato di irrequietezza del suo piccolo, il suo bisogno di essere rassicurato da qualcosa che disturba il suo sonno, il suo benessere.. altro.
La 'Ninna nanna' non placa la fame del bimbo, non guarisce una malattia ma, a volte, proprio perché forma di contatto corporeo e gesto di preghiera anche inconsapevole, è consolatoria e può anche essere terapeutica.
Di sicuro essa: acquieta, tranquillizza e, di conseguenza, concilia il sonno che, talvolta, a piccoli e grandi appare come la soglia di una dimensione misteriosa e oscura.
La 'Ninna nanna' tra le braccia materne insegna al bambino e.. da bambini a varcarla con serenità . Mamma, bambino e.. 'Ninna nanna', dunque, sono un processo consequenziale e squisitamente antropologico, dal quale - secondo la scienza â e in altre forme neppure gli animali sono esclusi.
Questo âincontroâ con le 'Ninne nanne' è stato reso possibile dallâaccoglienza e mediazione de âLâalbero azzurroâ di Vasto, una Scuola dellâInfanzia paritaria di ispirazione cristiana che il 30 ottobre prossimo festeggerà il ventennale della sua nascita, nel corso di una giornata dedicata allâeducazione nei locali di Palazzo dâAvalos.
In questo luogo la 'Ninna nanna' è stata protagonista per âproveâ di dialogo interculturale e inter-religioso per mezzo di mamme e bambini, con un... âveicoloâ forse inedito.
Questa Scuola è nata dalla volontà , competenza, capacità e amore per lâinfanzia della sua fondatrice, dott.sa Claudia Gattella, che, con le sue 12 collaboratrici docenti e non : Maria Neri, Francesca Civico, Angelica Sabatini, Vittoria Tiberio, Alessandra Serafino, Ludovica Potalivo, Ester Delle Donne, Francesca Di Croce, Assunta Iannucci, Norma Vinciguerra, Elena Acquarola e Gina Salvatorelli, ha saputo creare un ambiente di alta offerta formativa e in continuo aggiornamento.
Claudia possiede una grande apertura di cuore e mente, con la quali ha contrassegnato la sua scuola/creatura sin dallâinizio. Lo ha dimostrato anche aprendo le porte a questo desiderio nato da un interrogativo antico: quali parole, quali note, quali intime vibrazioni, quale comunione umana e religiosa è possibile trovare e far germogliare da una 'Ninna nanna'?
Un'azione e un canto, portatori di un linguaggio universale di grande immediatezza e tenerezza cui è impossibile chiudere le porte del cuore.
Le nenie, le filastrocche, le âNinneâ tutte del mondo intero sono ricche di infinite potenzialità , quasi un pianeta ignoto da esplorare, proprio perché hanno la radice comune dellâidioma dellâamore materno.
Di questi sentimenti e ricchezza comunicativa si sono fatte interpreti per il loro bambino 3 mamme nellâordine: sig.ra Tomoko per il figlio Arata (Giappone), sig.ra Veronica per Otawio (Brasile), sig.ra Kasia per Gabriel (Polonia) e.. perché no, un papà italiano/vastese Francesco, per Leonardo (Italia). Hanno cantato nella propria lingua la 'Ninna nanna' alle loro creature. Tra i tanti strumenti idonei per lâintegrazione/inclusione dei nostri fratelli che oggi chiamiamo âstranieriâ ma a breve saranno con i nostri figli gli italiani del futuro, aggiungiamo anche il ponte della conoscenza della⦠'Ninna nanna reciproca'.
Eâ possibile che la bimba vastese un giorno dica.. âsayonaraâ ma anche un altro/a di qualsiasi colore della pelle che da noi arrivi o nasca in un futuro più vicino di quello che immaginiamo esclami la sua meraviglia per qualcosa o qualcuno in quel vastese âdoc â- quasi intraducibile - che è âmammamajjeâ!
Come non gioire di questo?
Ascoltiamo i video in silenzio, nel mentre offriamo un fiore di preghiera alle nostre mamme che, qui in Abruzzo - in tempo di guerra o di pace - ci hanno cantato â forse - anche questa: âDurme durme citile bbelle caâ massere arevè tatone e tarâporte nu pazziarelle, din don dè quantâèbbelle lu citile mèâ.
Nel mentre ci chiediamo: tra le âvie spinateâ di mare e di terra di questa Europa di famiglie in fuga con i bimbi in braccio, cosa canteranno le mamme alle loro creature? E in quel villaggio della Palestina di nome Nazareth e, ancor prima, nei ripari di fortuna sulla via dellâEgitto di 2000 anni fa della Famigliola, cosa avrà cantato una fanciulla di nome Maria al suo Bambino?
N.B. Le parole delle 4 'Ninne nanne' dopo la traduzione si somigliano tutte: âSei il mio bambino, il mio amore, dormi, ti voglio bene...â.
Foto e riprese di Ines Montanaro
Montaggio video di Marco Sciullo