“Un 'grazie' di cuore a queste persone, non hanno le ali ma sono degli angeli."
Inizia così il racconto di Maria, un’anziana ricoverata all’ospedale San Pio di Vasto, nel reparto di Ortopedia a seguito di un incidente stradale in cui è stato coinvolto anche il marito: “Ho avuto un brutto incidente ieri mattina, sono stata immobilizzata in questo letto, posso muovere solo gli occhi e a stento riesco a parlare. E poi, - continua la donna in lacrime - sono molto preoccupata per mio marito: nell’incidente siamo rimasti entrambi feriti, lui è ricoverato a Pescara. Oggi pomeriggio piangevo da sola, la sfortuna ha voluto che il letto accanto al mio fosse vuoto, i miei figli sono da mio marito e io sono qui, sola. Ho difficoltà anche ad afferrare il campanello e poi, ovviamente, non posso chiamare gli infermieri per chiedergli di tenermi compagnia. Ero disperata, - continua Maria - fino a mezz’ora fa, poi è arrivata questa signora che pensavo fosse un’infermiera invece si è presentata come una volontaria. All’inizio non capivo, poi ha iniziato a parlarmi, mi ha aiutato a bere e per un po' ho dimenticato di essere in ospedale. Parlare con lei è stato di grandissimo aiuto, ma la cosa più bella è stata la promessa che mi ha fatto: ‘ogni giorno verrà a tenerti compagnia uno dei nostri volontari’, mi ha detto. Sarà dura passare questa nottata ma domani torneranno, sono degli angeli che mi stanno aiutando nel momento in cui ne ho più bisogno. Spero davvero che quest’associazione possa crescere, - conclude la signora Maria - in fondo non ci vorrebbe molto: basterebbe che ognuno mettesse a disposizione un po' del suo tempo libero. Oggi io, domani qualcun altro, tutti in queste situazioni abbiamo bisogno d’aiuto, di un sorriso”.
L’A.V.O. (Associazione Volontari Ospedalieri) è un'Associazione nata nel 1975 grazie al professor Erminio Longhini, medico presso l'ospedale di Sesto San Giovanni (MI), per offrire un valido supporto morale e materiale a persone che si trovano ad affrontare un periodo particolare della loro vita quale quello dell'ospedalizzazione.
Nei corridoi dei vari reparti ospedalieri, si sà, già di per sè si respira un'aria non troppo gradevole, carica di sofferenza e dolore a cui spesso, specie per le persone più anziane, si aggiunge la tristezza della solitudine e della mancanza di affetto. Girovagando tra un letto e l'altro, non è difficile notare il vecchietto circondato dagli affetti e nella stanza accanto l'anziana dimenticata. Poi c'è la donna che domani mattina sarà dimessa e tornerà ad affrontare il ritmo frenetico della sua giovane età e l'uomo che, invece, non vedrà l'alba del giorno seguente. Ogni paziente ha una problematica specifica ma ciò che li accomuna tutti è il loro bisogno di affetto e cure. "Prima di essere pazienti - spiega uno dei volontari A.V.O. Vasto - sono persone; prima di chiedere cure, chiedono amore. Il nostro compito - continua - è quello di regalare un sorriso, stringere una mano per donare speranza, impugnare un cucchiaio e aiutare un anziano durante il pranzo".
A.V.O. Vasto
Sono 12 i volontari iscritti all'Associazione nella zona del vastese che si impegnano essenzialmente nelle ore dei pasti alternandosi nell'assistenza ai pazienti del Presidio Ospedaliero di Vasto prestando la loro opera volontariamente e gratuitamente: "Bastano davvero poche ore al giorno per offrire un valido aiuto a chi ne ha bisogno". Grazie ad una presenza ed un servizio assiduo, morale ma anche materiale, d’intesa con il personale medico ma con esclusione di qualsiasi impegno tecnico, i volontari si rendono disponibili a seconda del loro tempo a disposizione. "Non ci sono contratti, ognuno - spiega Loredana Longhi, Presidente A.V.O. Vasto - può decidere di dedicare anche solo 1 ora a settimana al volontariato. Molto spesso pensiamo erroneamente che "il poco" non serva a niente, invece, se ognuno mettesse a disposizione il "suo poco tempo", i pazienti bisognosi ne trarrebbero sicuramente un grosso beneficio".
Accompagnando Loredana tra i corridoi ospedalieri alla ricerca di persone bisognose d’aiuto si percepisce l’amore che è pronta a donare ma soprattutto la delicatezza con cui riesce a instaurare un rapporto speciale col paziente pur rimanendo molto professionale e discreta. “Uno dei pochi requisiti per entrare a far parte della nostra associazione – spiega – è il buonsenso”. Inizialmente i pazienti sono un po' scettici, non riuscendo ad inquadrare bene il ruolo di queste persone sembrano essere un po' freddi e poco disposti ad aprirsi ma basta veramente poco per instaurare con loro un rapporto di fiducia: basta guardarli negli occhi, il loro approccio discreto e al contempo amorevole quasi sempre riesce a rompere il dolore, regalando un attimo di sollievo. “Non sempre e non tutti accettano allo stesso modo il nostro aiuto, bisogna individuare il carattere della persona e mostrarsi con un atteggiamento di grande apertura ma anche di rispetto, è proprio così che quasi tutti si lasciano coinvolgere. L’amore contagia tutti i cuori”.
Come fare per diventare volontari
Chiunque volesse diventare volontario A.V.O. può rivolgersi alla Presidente dell'Associazione A.V.O. Vasto, Loredana Longhi, inviando una mail all'indirizzo avovasto@libero.it oppure chiamando il numero 3287696908. A tale operazione seguirà un colloquio attitudinale e di conoscenza. "Cerchiamo volontari come il pane. - dice uno dei volontari intervistati mentre con pazienza e amore dà da mangiare a una vecchietta sola e ammalata di Alzheimer - Siamo pochi e perciò riusciamo a coprire a mala pena gli orari dei pasti in cui c'è maggiore bisogno di aiuto. Ci piacerebbe - continua - poter sostenere i pazienti, ed in modo particolare quelli più soli, anche durante la giornata, semplicemente per regalare un sorriso che, spesso, potrebbe alleviare il dolore e donare conforto".
Perché fare volontariato?
"Non è richiesto nessun titolo di studio, nessun curriculum vitae, non è prevista alcuna ricompensa in denaro nè il dirigente che comanda, molto semplicemente si ha un impegno con la propria coscienza, veniamo ripagati con l'amore. Il nostro compito - conclude Adriana, una delle 12 volontarie - è quello di far sentire i pazienti delle persone".