A Vasto Marina il ‘Raduno del cane da pecora abruzzese’

Intervista a Sandro Della Penna dell’Associazione MO.TU.CI.P.A.

Michele Marchese
11/04/2015
Attualità
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Domenica 12 aprile si terrà il ‘Raduno del cane da pecora abruzzese’ in Piazza Giovanni XXIII a Vasto Marina, con il patrocinio della Provincia di Chieti e del Comune di Vasto.
Abbiamo intervistato a tal proposito Sandro Della Penna, dell’associazione culturale MO.TU.CI.P.A.

Signor Della Penna il 12 aprile prossimo si svolgerà a Vasto il ‘Raduno del cane da pecora abruzzese’, ci può dare qualche informazione in merito?
Il Raduno del cane da pecora Abruzzese (o pastore Abruzzese che dir si voglia) di Vasto Marina è alla sua 4° edizione consecutiva. Questo appuntamento è nato da una felice intuizione del sig. Nicola dell’Oso, grande appassionato ed allevatore vastese di questo cane. Da qualche anno sia il signor Dell’Oso sia il sottoscritto facciamo parte dell’associazione culturale MO.TU.CI.P.A. (Movimento per la tutela della civiltà pastorale Abruzzese) il cui obiettivo, oltre che valorizzare la cultura pastorale in senso lato, è quello di riaffermare la verità storica circa le origini di questo cane, la cui cinofilia ufficiale ha denominato cane da pastore Maremmano-Abruzzese, tant’è che il più delle volte viene indicato con il solo appellativo di “Maremmano”. 

Quali caratteristiche ha questo cane?
Le caratteristiche morfologiche peculiari del cane da pecora abruzzese sono sempre le stesse da almeno duemila anni, da quando cioè lo scrittore latino Varrone nel I secolo A.C. descrive il Canis Pastoralis o “pecuarium” nel "Rerum Rusticarum": "di grande taglia, occhi e pigmenti scuri, testa grande, orecchie pendenti, spalla forte, arti lunghi e dritti, più uniti che divaricati, fianchi rientranti e schiena dritta, manto bianco e aspetto leonino".
Oltre a queste caratteristiche morfologiche, tuttavia, è molto importante l’aspetto comportamentale e funzionale del cane, il quale, deve mancare del tutto di istinto predatorio nei confronti delle pecore e degli animali in genere che custodiscono. Questo cane poi, ricordiamolo, non è un vero e proprio cane pastore, non raduna infatti le greggi ma le difende da eventuali incursioni dall’esterno.
Il cane, il più delle volte, funge soltanto da deterrente rispetto a tali incursioni ed ha la caratteristica peculiare di non abbandonare mai il gregge.

Come mai si è appassionato al pastore abruzzese? Ha dei ricordi in particolare?
E’ facile appassionarsi a questo cane, definito da etologi di fama internazionale, il miglior cane da difesa del gregge al mondo.
Personalmente sono stato sempre attratto dalla loro incommensurabile bellezza da quando, ancora bambino, era possibile vedere gli ultimi pastori transumanti che dalle montagne dell’interno, attraverso i tratturi, raggiungevano i pascoli sulla costa. Per il mio diciottesimo compleanno mio padre acquistò da un pastore di Isola del Piano (Te) un esemplare da lavoro e da allora la mia curiosità per questo cane non è mai scemata. Mi sono dedicato in particolar modo alle ricerche bibliografiche che attestano come questo cane, prima dell'avvento della cinofilia espositiva ufficiale, fosse considerato esclusivamente "Abruzzese". La raccolta di tali studi, che ho condotto assieme al dott. Pasquale Luciani, ha raggiunto una rilevanza tale che spero possa essere pubblicato un giorno.

Che cosa avverrà durante il raduno?
Il raduno, il cui obiettivo è quello della divulgazione rispetto alle caratteristiche ed alla storia del Pastore Abruzzese, avrà inizio alle ore 10 del mattino con le misurazioni tecniche dei soggetti. Tali misurazioni avranno l'obiettivo di creare una vera e propria banca dati delle caratteristiche somatiche e morfo-funzionali. Successivamente ci sarà un momento espositivo diviso per categorie ( per genere ed età). Verranno premiati i cani più conformi secondo la commissione tecnica del MO.TU.CI.P.A., presieduta dal nostro presidente Giacomo Di Giustino, e si daranno nel contempo preziose informazioni.

Per maggiori informazioni: 3356540491

 

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