Il secondo giorno del triduo pasquale: il Venerdì Santo

Maria Napolitano
03/04/2015
Attualità
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Il Venerdì santo è il giorno della commemorazione della  passione, crocifissione e morte di Gesù Cristo. Questo avviene con la via crucis formata da 14 stazioni: Gesù nel Getsemani; Gesù tradito da Giuda; Gesù è condannato dal sinedrio; Gesù rinnegato da Pietro;Gesù è giudicato da pilato;
Gesù è flagellato e coronato di spine; Gesù è caricato della croce; Gesù è aiutato dal cireneo a portare la croce; Gesù incontra le donne di Gerusalemme; Gesù è crocifisso; Gesù promette il suo regno al buon ladrone; Gesù in croce, la madre e il discepolo; Gesù muore sulla croce; Gesù è deposto nel sepolcro.

La Chiesa con la meditazione della passione dei Cristo e con l'adorazione della Croce commemora la sua origine. In questo giorno non si celebra l’Eucaristia. Il sacerdote e i ministri si recano all'altare in silenzio, senza canto né musica, fatta la riverenza all'altare, si prostrano in terra; questa prostrazione, come rito proprio di questo giorno, assume il significato di umiliazione dell’ uomo terreno e partecipazione alla sofferenza di Cristo.

La Croce è al centro di questo giorno: la Croce, è narrata nella liturgia della Parola, mostrata e celebrata nell'adorazione del Legno e ricevuta, nella Comunione eucaristica.

Come nel Mercoledì delle ceneri, i fedeli dai 14 anni di età sono invitati all'astinenza dalla carne, e quelli dai 18 ai 60 anni al digiuno ecclesiastico, che consiste nel consumare un solo pasto (pranzo o cena) durante la giornata (è ammessa, oltre a questo, una piccola refezione).
In questo giorno le campane, non suonano in segno di lutto.

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