La palazzina di S. Lucia e il suo antico splendore

L'approfondimento del presidente dell'Assostampa Vastese Giuseppe Catania

Giuseppe Catania (NoiVastesi)
22/03/2015
Tradizioni
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Su NoiVastesi, a cura di Giuseppe Catania, presidente dell'Associazione Vastese della Stampa, un approfondimento sulla storia dell'antica palazzina di Santa Lucia, suo malgrado 'protagonista' per il crollo di qualche giorno fa.

Riproponiamo quanto scritto da Catania.

“La palazzina di S. Lucia, che comprende la Cappella dedicata alla martire, fiancheggiata da giardini circondati da mura - scriveva lo storico Marchesani nell'800 - fa tuttora bella mostra di sé nel nord-est della città, dall'altro capo della valle dell'Angrella. 

Essa appartenne ai Canonici delle Tremiti, che poi la vendettero a Cesare Michelangelo d'Avalos; costui la trasformò in una villa deliziosa piena di cedri venuti da Roma e da Firenze; qui la sera del 28 ottobre 1723, fu rappresentata un'opera in prosa intitolata la Merope, alla presenza del connestabile Colonna. Lo splendore del luogo diminuisce di giorno in giorno”.

CHIESA DI SANTA LUCIA, CONVENTO DI SANTA MARIA IN VALLE, CASINO D'AVALOS

La chiesetta di Santa Lucia è situata lungo la omonima via a nord della Valle dell'Angrella e di essa oggi restano ancora miseri avanzi abbandonati.
Un tempo apparteneva al convento di Santa Maria in Valle, ubicata nei pressi, possedimento dei benedettini e poi dei Canonici Regolari Lateranensi e dei Cistercensi. Tale convento esisteva già in epoca remota qui una Grancia nel 1362. Venne dato in possesso al Monastero di Tremiti, come risulta da un atto di donazione del 2.6.1442, da parte di Rinaldo Tinaro, per suffragio, insieme ad altri beni, delle anime dei suoi congiunti (Notar Giovanni di Guglielmo di Federico): "Apud ecclesiam S.Mariae in Valle, prope terram" "Vasti Aym..."

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