Prossima guida della Polizia Municipale: 'Un bando confezionato ad arte'

Selezione interna al Corpo per il futuro comandante e senza il requisito della laurea

Anna Bontempo
09/02/2015
Attualità
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«Un bando confezionato ad arte che presta il fianco a una eccessiva discrezionalità e con un vizio di fondo».

Finisce nel mirino dell’opposizione consiliare l’avviso per la nomina del comandante della Polizia Municipale, posto rimasto vacante a fine anno in seguito alle dimissioni rassegnate dal tenente Orlandino Carusi.

Per la scelta del nuovo responsabile l’amministrazione comunale ha deciso di affidarsi a una selezione interna, piuttosto che attingere alla graduatoria gerarchica esistente, fissando quattro criteri che dovranno orientare la scelta: requisiti culturali, attitudini allo svolgimento dell’incarico, capacità professionale ed esperienza acquisita. Il termine per la presentazione della domanda, con annesso curriculum, è fissato alle ore 12 del 18 febbraio.

In teoria tutti gli ufficiali in servizio - che sono dieci, di cui uno distaccato in Procura - potrebbero presentare domanda visto che nell’avviso non si fa alcun cenno al titolo di laurea (posseduto solo da due tenenti), ma si fa riferimento solo a generici “requisiti culturali”.

Per il consigliere comunale indipendente Davide D’Alessandro non ci saranno sorprese. «Avendo una certa esperienza sui bandi e sugli avvisi dell’amministrazione Lapenna, nel senso che riesco a indovinare i vincitori con largo anticipo, non poteva certo sfuggirmi quello relativo al nuovo comandante dei vigili urbani», attacca il consigliere comunale indipendente, «il timore che avevo manifestato ha trovato conferma nella lettura del testo, che tanto per cominciare, presenta un vizio d'origine: a conferire l’incarico sarà Enzo Marcello, dirigente estraneo al Corpo della Polizia Municipale, al centro delle polemiche scatenate dagli stessi vigili quando, sotto le finestre del Comune, hanno urlato al sindaco di ripristinare la legalità. Ma il testo si avvale anche della discrezionalità e, cosa di non poco conto, elimina la prerogativa della laurea e della gerarchia presente nel corpo. Sono escamotage per arrivare a indicare il vigile più gradito all’amministrazione e non chi avrebbe i maggiori e migliori requisiti», sostiene l’esponente della minoranza, «il nome del vincitore l’ho già indicato. Aspetto l'ufficialità. Ma, anche in questo caso, averlo indovinato in anticipo non susciterà nessun clamore: l’amministrazione continua a operare con protervia e arroganza. Un consigliere comunale può denunciare le storture, ma non può andare oltre», conclude D’Alessandro.

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