D'Alessandro firma manifesti, interventi e articoli. Gli arrivano 'lettere minatorie'

La denuncia del consigliere comunale

Davide D'Alessandro (consigliere comunale indipendente)
31/10/2014
Attualità
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A fronte di un’aria politica pesante, divenuta irrespirabile, con tre filoni (tributi-oneri, pasticciaccio del teatro e vicenda rifiuti) da cui stanno emergendo situazioni a dir poco allarmanti, davo per scontato il ritorno di lettere anonime minatorie che, se da un lato, vengono cestinate lasciandomi assolutamente come prima di averle ricevute, se non più determinato, dall’altro sono l’indice di un malcostume generalizzato che si annida, tra una molteplicità di interessi, nel cuore pulsante dell’attività amministrativa locale.

Di chi è la responsabilità? Di chi scrive? Di chi si oppone? Di chi interroga? Di chi affigge manifesti? No, evidentemente è di chi non è chiaro, di chi amministra con ambiguità, leggerezza e inadeguatezza. Se un’Amministrazione spende 7 milioni di euro per Pulchra e Civeta e fa una Convenzione con i Baschi Azzurri da 2.500 euro per raccolta rifiuti, come se Pulchra e Civeta raccogliessero banane; se, in un contesto economicamente tragico, elargisce assegni ad personam a pochi baciati da Dio; se butta 600 mila euro su una pista mai inaugurata e già da rifare; se tratta il Corpo di Polizia Municipale come un agglomerato di scansafatiche e lavativi e il Corpo, prima volta nella storia, si rivolta e chiede di ripristinare la legalità; se fa un bando e si espone al ricorso di uno dei candidati e il Tar concede la sospensiva; se la Soget chiama improvvisamente al telefono amministratori e dipendenti comunali perché si precipitino a pagare il dovuto, mentre agli altri cittadini viene fatta la notifica; se ci sono fidejussioni scadute che potrebbero impedire al Comune la riscossione di centinaia di migliaia di euro; se i consiglieri comunali chiedono l’Elenco delle posizioni debitorie e viene invocata la privacy, alimentando il sospetto che si stia proteggendo qualcuno, dentro e/o fuori Giunta e Comune, vuol dire che persiste da anni una confusione amministrativa non più tollerabile.

L’Amministrazione Lapenna su queste titubanze e atti spericolati si sta giocando molto, se non tutto.

La speranza è che rinsavisca presto, rispettando le Istituzioni e, soprattutto, gli eletti dal popolo. Non c’è carta e documento, all’interno dell’Ente, che non possano essere letti dal Sindaco e non da ogni singolo consigliere. Siamo all’abc del rispetto della Legge e del Regolamento. Il Sindaco può querelare quanto e chi vuole, ma non negare le carte.

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