Dopo lâadorazione eucaristica in chiesa, tantissima gente (molti sono rimasti in piedi) ha accolto, ieri domenica 26 ottobre, nell'auditorium della parrocchia di San Paolo Apostolo a Vasto la fondatrice della Comunità âNuovi Orizzontiâ, Chiara Amirante.
Lâincontro è stato preceduto da due brevi interventi: quello di Vincenzo Celenza, portavoce del gruppo di persone che ha invitato Chiara a Vasto, e quello del parroco don Gianni Sciorra, che ha presentato Chiara come âdonna innamorata di Gesùâ.
La testimonianza di Chiara, che è seguita al ballo delle ragazze ââ¦E gioia siaâ, è stata calda, intensa, coinvolgente, espressa con un eloquio semplice, ma incisivo. Gesù, ha esordito Chiara, vuole che la sua gioia sia in noi e che la nostra gioia sia piena. E il segreto perché tale entusiasmante situazione si realizzi è rimanere nellâamore di Dio e nellâamarci gli uni con gli altri. Se crediamo che Dio è Amore, che Egli ci ama infinitamente, niente ci può far paura, neanche le disgrazie, la malattia e il dolore, perché tutto concorre allâamore.
Siamo chiamati, ha aggiunto Chiara, a vivere ogni giorno la pace che non tramonta. E questo è possibile se scopriamo i âdeserti delle nostre metropoliâ, se ci mettiamo in ascolto di quanto lancinante sia il grido del âpopolo della notteâ, dei tanti giovani, cioè, che hanno problemi di tossicodipendenza, di alcolismo, di prostituzione.
A questo punto le parole di Chiara si sono calate nella realtà concreta, da lei vissuta in particolare alla stazione Termini, attraverso il primo indimenticabile incontro con Angelo, un giovane tossicodipendente, che si è aperto con lei raccontandole la sua triste storia. Chiara lo ha ascoltato, anche se, poi, se ne è andata con una spada nel cuore, non potendolo portare via da quellâinferno in una casa di accoglienza. Eppure è bastato quellâascolto per aprire ad Angelo un raggio di speranza: âSono 20 anni che vivo in strada; tu, Chiara sei la prima persona che mi ha ascoltato con disponibilità . E se câè una persona che può spendere unâora per me, vale la pena vivere e uscire dal tunnel della drogaâ. Da questo episodio è cominciato il cammino di âamore per gli altriâ di Chiara che, fidando sempre sulla Divina Provvidenza, senza mai scoraggiarsi per i tanti problemi economici (ha ricordato lâepisodio simpatico della prima bolletta portata davanti al tabernacolo), ha fondato e aperto numerosi centri di recupero per tossicodipendenti, alcolisti, bambini di strada, ragazze schiave della prostituzione ed ex-detenuti.
Chiara, concludendo, ha voluto lasciare ai vastesi due doni. Il primo: âDio ha un sogno meraviglioso per ciascuno di noi, ma a Lui dobbiamo, come Maria, rispondere con un sì generosoâ; il secondo: âVi consegno le lacrime, il grido dei nostri fratelli sofferenti e bisognosi: fatevi carico dei loro problemi, vivendo nella gioiaâ.