Una chiesa gremita di fedeli e di tanti parenti e amici, venuti da Tornareccio e da Chieti, ha accolto, ieri venerdì 26 settembre, lâingresso del nuovo parroco don Gianni Carozza nella comunità di San Marco Evangelista a Vasto.
Nelle prime file dei banchi hanno preso posto il papà e la mamma di don Gianni, visibilmente commossi, e le autorità , tra cui il sindaco di Vasto Luciano Lapenna, il presidente del Consiglio comunale Giuseppe Forte, lâassessore Nicola Tiberio, il sindaco di Tornareccio Remo Fioriti e il suo vice Nicola Pallante.
La Messa di insediamento, concelebrata da ben 38 sacerdoti (più don Gianni), è stata presieduta dallâarcivescovo monsignor Bruno Forte ed è iniziata con un significativo canto vocazionale, appropriato allâevento: âTu Dio che conosci il nome mio / fa che ascoltando la tua voce / io ricordi dove porta la mia strada / nella vita allâincontro con teâ.
Dopo il bacio dellâaltare da parte dei concelebranti, ha preso la parola don Gino Smargiassi che ha voluto salutare tutti i presenti, richiamando, poi, il suo impegno di questi 13 anni nel mettere le fondamenta materiali e spirituali della comunità di San Marco, ed invitando a pregare per don Gianni, che inizia lâimportante lavoro pastorale nella nuova realtà vastese, e per lui che desidera trascorrere con serenità interiore questo ultimo periodo della sua vita sacerdotale.
Eâ stato lo stesso vescovo a presentare il nuovo parroco alla comunità , assieme alle consorelle della Missione della Dottrina Cristiana, sottolineando che ânella successione e nella continuità del ministero si esprime lâindole pastorale della Chiesa, in cui Cristo vive e opera per mezzo di coloro ai quali il vescovo affida una porzione del suo greggeâ. Dal Cancelliere monsignor Massimo DâAngelo è stata fatta, quindi, la lettura del decreto di nomina, a cui tutti hanno dato il loro assenso rispondendo: âRendiamo grazie a Dioâ. Sono seguite lâinvocazione allo Spirito Santo, la preghiera di benedizione e, su esplicito invito del vescovo, lâaspersione dei fedeli e lâincensazione dellâaltare da parte di don Gianni. La Messa è proseguita con il canto del Gloria e la liturgia della Parola. Allâomelia Forte ha evidenziato come il testo, tratto dal libro di Qoèlet, se da una parte indica la caducità della vita, evidenzia dallâaltra anche che Dio âha fatto bella ogni cosa a suo tempoâ. Per cui, se tutto viene vissuto alla presenza di Dio, diventa unâesperienza di vita e di amore. Rivolto a don Gianni, Padre Bruno ha aggiunto: âPenso alla tua vita adolescenziale, alla tua famiglia, al paese dâorigine Tornareccio, al tempo del Seminario, al periodo del sacerdozio e di formatore di aspiranti al sacerdozio. Oggi per te câè un tempo nuovo: quello della grazia di essere pastore in mezzo al popoloâ.
A don Gino il vescovo ha ricordato che il Signore anche per lui ha fatto âbella ogni cosaâ. Lo ha, pertanto, invitato a proseguire su questo cammino di bene e di amore per Cristo e per i fratelli.
Terminata lâomelia, don Gianni ha rinnovato le promesse fatte nel giorno della sua ordinazione, rispondendo con un pronto e generoso âSì, lo voglio, con lâaiuto di Dioâ e con la promessa di portare filiale rispetto e obbedienza al vescovo e ai suoi successori.
Il sacro rito si è concluso con i saluti finali. Il sindaco di Vasto Luciano Lapenna ha formulato vivissimi auguri a don Gianni, assicurando lâimpegno della città di aiutarlo nei momenti di bisogno. Ha detto, poi, a don Gino: âTi dico grazie per il bene fatto nella cura spirituale di tante anime. Hai fatto molto per questa città , che ti sarà riconoscente per lâaiuto che hai dato. Sei e rimarrai un grande punto di riferimentoâ. Il presidente del Consiglio Peppino Forte, porgendo anche lui gli auguri più sentiti, ha offerto a don Gianni un libro sulla storia di Vasto. La responsabile della Congregazione della Dottrina Cristiana, suor Maria Grazia Rosace, venuta espressamente da LâAquila, con altre consorelle, ha spiegato il triplice scopo della Congregazione, in particolare quello di insegnare la Dottrina Cristiana ad ogni ceto di persone, carisma, questo, che ha spinto ad accettare lâinvito di far venire tre consorelle (Suor Anna Piera, Suor Aurora, Suor Domenica) nella Comunità di San Marco.
Particolarmente sentite le parole pronunciate dal giovane Cesare Altieri a nome di tutta la comunità . âUn grazie â ha esordito Altieri - lo rivolgiamo al Signore che ci ha concesso
per tanti anni il dono di don Gino. Caro don Gino, grazie per averci cullato nel tuo amore incondizionato per tutti questi anni, grazie perché nel tuo amore ci hai fatto assaporare l'amore di Dio facendoci un grande regalo: questa chiesa e le tantissime strutture parrocchiali che fanno da splendida cornice alla casa di Dio. Questa chiesa, che tu hai fortemente voluto, ha contribuito a porre le fondamenta di questa comunità e con essa resta la tua impronta che si conserverà indelebile nei cuori e nella memoria di ciascuno di noi. E ora tocca a te, caro don Gianni, - ha continuato Altieri - a te rivolgiamo il nostro più caloroso e sincero benvenuto nella nostra comunità parrocchiale di San Marco Evangelista. Le tante braccia aperte che ti hanno accolto in questa giornata sono il segno che questa comunità vuole stringersi a te; da qui e per tutti gli anni che verranno, per camminare insieme dietro la tua paterna guida spirituale alla costante ricerca del Cristo vivo che quotidianamente da te sostenuti vogliamo incontrare. Simbolicamente affidiamo questa campanella, segno della voce di Dio e segno tangibile della tua nuova esperienza pastorale, che ci auguriamo possa risuonare nei cuori di tutti i componenti di questa
comunità parrocchiale, vicini e lontaniâ.
Altieri ha concluso: âUn benvenuto di cuore anche alle suore: ci accompagneranno in questo impegnativo, ma gioioso cammino di condivisione e di amore. Pregheremo per loro e per te, don Gianni, affinché il Signore vi protegga e vi custodisca in integrità e sapienza, a beneficio vostro e dell'intera comunità di San Marcoâ.
Don Gianni ha ringraziato tutti i presenti (un grazie particolare lo ha rivolto al vescovo, a don Gino, a don Camillo, alle autorità intervenute, alle suore, ai parenti, ai fedeli di Tornareccio, ai confratelli sacerdoti, ai seminaristi, al coro e, soprattutto, ai suoi genitori), chiedendo collaborazione e concludendo: âVogliatemi bene, anche se ho i miei difetti. Sono giovane, privo di esperienza, ma sono molto volenteroso. Che questa comunità sia una vera famiglia, dove câè attenzione per tutti in particolare agli ultimiâ.
Prima della benedizione finale del Vescovo si è data lettura del telegramma augurale di Papa Francesco.
Un ricco buffet, preparato nei locali della parrocchia, ha dato alla serata un tono di maggiore amicizia e convivialità .