Lâantenna sul parcheggio multipiano fa incrinare i rapporti tra lâamministrazione comunale e la ditta De Francesco Costruzioni che ha avuto in gestione la struttura.
C'è un ricorso al Tar di Pescara presentato dallâimpresa molisana per lâannullamento delle due ordinanze di sospensione dei lavori emesse dal settore patrimonio e dalla sezione urbanistica comunale dopo il bailamme scoppiato sul traliccio che ancora oggi svetta sul torrino del parcheggio. A corredo della istanza, approdata sulla scrivania dei giudici amministrativi, câè anche una richiesta di risarcimento del tutto ragguardevole. Si parla di oltre un milione di euro che la De Francesco rivendicherebbe per i danni subiti. Un contenzioso che, se dovesse andare avanti, rischia di incrinare i rapporti già tesi tra il Comune e lâimpresa di Castelpetroso, la quale, dopo aver ottenuto la gestione del multipiano per 30 anni (questa la durata fissata nellâappalto) si accinge a incassare una ulteriore proroga di quindici anni.
«Non câè nulla di scontato», afferma categorico lâassessore alla Mobilità , Marco Marra, «come ho già precisato in altre occasioni il prolungamento della gestione da 30 a 45 anni, che è condizionato alla realizzazione di una serie di opere, non è stato ancora firmato. Se lâimpresa ha deciso di avviare un contenzioso, il Comune si costituirà in giudizio per ribadire la propria contrarietà allâantenna e per tutelare lâinteresse collettivo».
Quel ricorso non va giù allâamministrazione comunale. Nei giorni scorsi era stato lâassessore allâUrbanistica, Luigi Masciulli, ad intervenire sulla vicenda che tante polemiche sta scatenando, chiarendo che lâantenna potrà essere rimossa solo dopo lâannullamento dellâautorizzazione concessa dallo Sportello unico delle attività produttive (Suap). La richiesta è stata inoltrata al Suap sulla scorta di una relazione tecnica firmata dal responsabile del procedimento, Gisella La Palombara, e dal dirigente della sezione urbanistica, Pasquale DâErmilio, e fa seguito alla ordinanza di sospensione lavori emessa dallâufficio urbanistico lo scorso 31 ottobre, sullâonda della protesta che si è scatenata in seguito allâinstallazione dellâantenna alta più di venti metri.
Il provvedimento, che ha imposto lo stop alla società Ericsson, parte dal presupposto che lâimpianto è in contrasto con le norme tecniche del piano regolatore che vietano lâinstallazione di impianti ad uso collettivo allâinterno del centro storico. Contro lâantenna si erano levate le voci contrarie dei residenti e dei commercianti del vecchio borgo, alcuni dei quali hanno aderito al Comitato fondato da Ivo Menna.