Le celebrazioni in memoria dellâattentato avvenuto a Nassiriya il 12 novembre del 2003 e che provocò, a seguito dello scoppio di un camion carico di materiale esplosivo davanti la base italiana dei Carabinieri della città irakena, un totale di circa 50 vittime, di cui 25 italiani, si sono celebrate a Vasto questa mattina, e non il 12 novembre stesso, a causa del maltempo dei giorni scorsi.
Presenti alla cerimonia, oltre al sindaco Luciano Lapenna, al presidente del Consiglio comunale Giseppe Forte e a parte della Giunta comunale, diverse rappresentanze di autorità civili, militari e religiose dellâArma, della Polizia di Stato, della Polizia municipale, della Guardia di Finanza, della Capitaneria, della Protezione Civile, delle associazioni combattentistiche e dei Carabinieri. Gli alunni dellâIstituito comprensivo n.2 di Vasto, presenti alla cerimonia, erano accompagnati anche dal dirigente scolastico Maria Pia Di Carlo.
Dopo la benedizione e la conseguente deposizione di una corona dâalloro al cippo di piazza Nassirya, in località Santâ,Onofrio, il sindaco Luciano Lapenna è intervenuto soprattutto per ricordare ai ragazzi delle scuole lâimportanza della giornata del 12 novembre:
Vasto, anche in questa occasione ha voluto ricordare insieme a voi cittadini e a voi rappresentati delle forze dellâordine presenti, le vittime di quel vile attentato affinché, soprattutto i più giovani, possano tenere a mente e ricordare con orgoglio quanti si sono sacrificati in onore delle nostra Patria.
Il Tenente comandante della squadra mobile dei Carabinieri di Vasto ha poi concluso la cerimonia con la lettura del Comunicato Stampa che, per lâoccasione, è stato scritto dal Presidente del Repubblica Giorgio Napoiitano e che riprtiamo testualmente:
"Rivolgo il mio deferente omaggio a tutti coloro che hanno perso la vita adempiendo con onore al proprio dovere, al servizio dell'Italia e della comunità internazionale.
Nel 10° anniversario della strage di Nassirya, che oggi ricorre, un commosso pensiero va, in particolare, ai 19 italiani tragicamente caduti in quell'efferato, gravissimo attentato ed agli iracheni che con essi perirono, vittime di una stessa inaccettabile e vile barbarie.
I militari ed i civili che, anche a rischio della vita, operano nelle aree di crisi, in tante travagliate regioni del mondo, sono l'espressione di un paese che crede nella necessità di uno sforzo comune per la sicurezza e la stabilità . Sono il simbolo di un impegno forte a tutela dei diritti fondamentali dell'uomo e per la cooperazione pacifica tra i popoli.
I caduti che commemoriamo in questa giornata sono stati interpreti coraggiosi e sfortunati di questo grande impegno italiano. Dobbiamo esserne orgogliosi e tributare loro la nostra riconoscenza per quanto hanno dato.
Con questi sentimenti sono oggi affettuosamente vicino ai familiari di quegli uomini e di quelle donne e partecipo al loro dolore".