Câè un quinto provvedimento di arresto nellâambito delle indagini, ancora in corso, sulla rapina ad un portavalori messa a segno nel mese di dicembre dello scorso anno sul tratto vastese dellâautostrada A14 Adriatica.
I Carabinieri della locale Compagnia hanno eseguito lunedì il fermo di un 36enne pugliese, Matteo Morra, di Cerignola. Lâuomo, secondo gli inquirenti, è tra i coautori della rapina al mezzo della società Aquila avvenuto nelle prime ore della mattinata tra i caselli di Vasto NordâCasalbordino e Vasto SudâSan Salvo-Montenero di Bisaccia.
Come detto si tratta del quinto uomo raggiunto da provvedimento cautelare a seguito delle indagini, dirette dai pubblici ministeri della Procura della Repubblica di Vasto Giancarlo Ciani ed Enrica Medori. Gli altri presunti responsabili, arrestati nei mesi scorsi, sono Vincenzo Costantino, Simone Di Gregorio, Cono Surace e Antonio Patruno. Poco dopo lâepisodio, per un bottino totale di circa 600.000 euro, era stata recuperata parte della somma, 270.000 euro, e sequestrate diverse armi utilizzate per il violento assalto. Eâ stato anche eseguito un sesto arresto, ma per reati diversi.
Lâultimo atto restrittivo è scaturito quindi lunedì quando i Carabinieri del Nucleo Operativo di Vasto, in collaborazione con i colleghi di Cerignola, hanno eseguito il fermo. Operazione scattata dopo diversi giorni di attività di osservazione e pedinamenti di alcuni familiari. Morra è stato associato presso la Casa Circondariale di Foggia a disposizione dellâautorità giudiziaria. Anche in questo caso, precisano dalla Procura, il provvedimento è stato disposto poiché gli originari indizi sono stati riscontrati da accertamenti tecnici espletati dai Ris di Roma, in particolare su un passamontagna e su dei guanti in pelle utilizzati nellâepisodio e repertati dai Carabinieri di Vasto sulla scena del crimine con isolamento di alcune tracce di Dna risultate poi compatibili con quello del 36enne di Cerignola. Anche Morra, unitamente agli altri, dovrà rispondere, a vario titolo, dei reati di concorso in tentato omicidio aggravato, rapina, detenzione e porto abusivo di armi da guerra e parti di essa, ricettazione e incendio doloso.
Dalle indagini, non ancora chiuse, non si escludono ulteriori sviluppi.