Serve un piano regolatore generale della portualità in Abruzzo e un soggetto coordinatore che si faccia garante dei porti: è quanto chiede Legambiente alla Regione al fine di superare la frammentazione esistente e di veicolare al meglio i traffici marittimi. Un sistema che permetta il rilancio dellâeconomia, evitando lo sperpero di denaro e al tempo stesso difendendo e valorizzando il territorio.
Lâappello dellâassociazione ambientalista è stato lanciato a margine del convegno che la stessa aveva organizzato per questa mattina a Palazzo dâAvalos: âLogistica e ambiente: il ruolo dei porti abruzzesi nel sistema adriatico e mediterraneoâ.
à stato questo il momento principale della tappa vastese di Goletta Verde, la campagna di Legambiente in difesa delle acque e delle coste: lâimbarcazione simbolo dell'iniziativa era infatti arrivata ieri al porto di Punta Penna, dove tra lâaltro è stato presentato lâaccordo con la Dmc Oltre il Mare per un turismo sostenibile.
Questa mattina lâassociazione ha chiamato a raccolta amministratori regionali e dei vari comuni coinvolti, lâautorità marittima e alcuni esperti del settore. Lâincontro voleva offrire lâopportunità per discutere della situazione dei porti in modo ampio, toccando diversi aspetti, per cominciare a individuare dei percorsi da intraprendere.
âLâAbruzzo continua a non avere una visione complessiva della gestione dei porti â spiega infatti Angelo di Matteo, presidente di Legambiente Abruzzo -. Questa carenza di una quadro dâinsieme non è più tollerabile se si vuole realmente rilanciare lâeconomia marittima abruzzese, nellâinteresse generale e nella tutela dellâambienteâ.
Il responsabile dellâassociazione ha infatti precisato che per modernizzare un paese non basta costruire infrastrutture, bisogna intercettare e comprendere la vocazione dei singoli territori, âsettorializzando i porti esistenti e valorizzando le realtà produttive localiâ. Il rischio, altrimenti, è che si creino cattedrali nel deserto. âLâattuale frammentazione deve essere superata e per fare questo è necessario che la Regione, con gli altri attori convocati oggi da Legambiente, si facciano garanti del coordinamento degli scali marittimi abruzzesi, promuovendo un piano regionale che sappia veicolare i traffici e interagisca con la stessa pianificazione urbanistica delle città â, ha precisato Di Matteo.
Ciò a cui auspica Legambiente è un sistema di portualità che sia sostenibile da un punto di vista ambietale come pure economico. Deve essere moderno, duraturo, e deve inserire le esigenze di manutenzione e dragaggio in un piano di costi e infrastrutture complessivo, per rilanciare le rotte dellâAdriatico e del Mediterraneo.