D'Alessandro, Del Prete e Bontempo: 'Se il Pd (ri)nasce siamo pronti'

Arriva un comunicato congiunto, ma l'ex IdV: 'Per ora voglio restare fuori dalla politica'

a cura della redazione
16/06/2013
Attualità
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Le 'fibrillazioni' del Partito Democratico, alla luce delle recenti dimissioni da presidente a Vasto di Nicolangelo D'Adamo e da segretario a San Salvo di Agostino Monteferrante, al centro di un intervento politico a tre firme, quelle dei consiglieri comunali vastesi Davide D'Alessandro e Nicola Del Prete (attualmente indipendenti) e di Alfredo Bontempo (ex Italia dei Valori). Di seguito la nota giunta in redazione, ma Bontempo precisa: "Per ora voglio stare fuori dalla politica".

"Le dimissioni di Nicolangelo D’Adamo e di Agostino Monteferrante, anche se con motivazioni diverse - si legge nel documento diramato -, hanno avuto il merito di aprire, con gli interventi di Domenico Molino e di Nicola Della Gatta, una riflessione importante non solo sulla natura e sul destino di un partito complesso come il Pd, ma anche sul bisogno reale di una presenza politica forte che rianimi Vasto e il Vastese, che riconduca il nostro territorio al centro dei pensieri del potere regionale. Molino chiama in causa per nome e cognome alcune persone, le invita a battere un colpo, a partecipare a qualcosa che lui auspica nuovo e più inclusivo. E alcune di queste persone hanno deciso di rispondere, di far sentire la loro voce perché condividono un pericolo: che la nostra città e il nostro territorio possano restare estrema periferia della periferia politica abruzzese.

Non abbiamo mai ritenuto che in un regime democratico, fondato sulla rappresentanza, si potesse e si possa fare politica senza i partiti. È una illusione. Ma un’altra cosa dev’essere assolutamente chiara: non è possibile neppure farla con i partiti come li abbiamo conosciuti negli ultimi vent’anni. Partiti personali e padronali mischiati con partiti, per dirla con Ilvo Diamanti, impersonali, privi di una leadership vera e riconosciuta.

Fra tutti i partiti presenti nello scenario politico italiano, non vi è alcun dubbio che il Pd rappresenti potenzialmente, e sottolineiamo potenzialmente, quello più vicino all’idea di partito cui aneliamo. In tanti, però, negli ultimi mesi hanno riconosciuto la debolezza del Pd, l’essersi dilaniato fra tante correnti e personalismi, il non essere ancora nato per come era stato pensato dai suoi fondatori, Prodi su tutti. Ora, come ricorda Molino, si sta per avvicinare un momento cruciale, un momento che può essere davvero (ri)fondativo: il Congresso.

Il Congresso è davvero la grande occasione per (ri)nascere, per dimostrare che il Pd può essere il fulcro di una nuova politica, locale, regionale e nazionale. Chi ne è fuori, come noi, può certamente considerare la possibilità di entrarvi o di rientrarvi, di farne parte a pieno titolo, sentendosi a casa e non in albergo, ma in un frangente così delicato è necessario, come argomentato anche da Renzi, conoscere bene le regole che condurranno al Congresso. Se saranno regole improntate all’apertura, alla consapevolezza che c’è bisogno di un nuovo modo di praticare e di vivere la politica, noi non avremo alcuna difficoltà a rispondere alla chiamata. Il Pd, come ha felicemente sostenuto il giovane Della Gatta, non può continuare a dividersi sulle persone e a non unirsi sulle idee.

Di più, Vasto e il Vastese hanno estremo bisogno di mettere insieme idee e persone, di costituire una forza in grado di elaborare una proposta politica alta a disposizione di chi amministra. Ma per averla, deve poggiare sulle persone che in questi anni non hanno mai smesso di avere il consenso degli elettori, unici giudici di chi opera in politica. A queste persone, dentro e fuori il Pd, noi chiediamo di costruire una presenza politica compatta, unitaria, in grado di essere classe dirigente che abbia visioni e progetti da realizzare, in grado di dare risposte urgenti a cittadini sempre più lontani, come hanno ampiamente continuato a dimostrare le ultime elezioni amministrative, dalle istituzioni. Non possono più esserci i partiti di pochi, o di uno solo, per molti. Il partito è tale se riesce a rappresentare una larga base comunitaria, a tenere insieme i molti, esercitando, con chi ha consenso, una guida equilibrata, illuminata e sicura. Tutto ciò ci auguriamo che il Pd, a Vasto come a Roma, lo sia e lo abbia presto".

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