Pompe di carburanti sull'Istoniense, dubbi e preoccupazioni dei residenti

Spunta il cantiere di una nuova stazione di servizio in città, confronto aperto

Gianni Quagliarella (Il Messaggero Abruzzo)
22/04/2013
Attualità
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Sulla circonvallazione Istoniense spunta il cantiere di una nuova stazione di servizio e, a due passi dal sito, i residenti insorgono: "Ci sarà anche la pompa del gas, per noi un rischio".

Nasce tra le polemiche, a Vasto, un’area di distribuzione di carburanti no logo, di quelle, cioè, dove è possibile risparmiare perché non è legata a una delle grandi compagnie petrolifere.

I lavori, iniziati pochi giorni fa con lo sbancamento del terreno, sono partiti con il disco verde del Comune di Vasto e del Suap, lo sportello unico delle attività produttive. A varare il progetto è il gruppo Mucci, sede legale a Pollutri, che possiede già una grande area di servizio lungo la statale 16, poco distante dal casello Vasto Nord della A14,  in territorio di Casalbordino. A Portobello, così si chiama la stazione di sosta, sono centinaia autotrasportatori e automobilisti che si fermano ogni giorno per fare rifornimento a prezzi più che competitivi, i più bassi del Vastese praticati su benzina e gasolio. A Vasto, adesso, c’è chi dice no. E’ il caso dei residenti a ridosso del sito prescelto, cittadini che, dopo aver messo su casa lungo l’Istoniense, di fronte all’Eurospin, vedono spuntare una stazione di servizio a due passi dal giardino. Il gas, dicono, è un pericolo potenziale, per non parlare dell’odore che si avvertirà a ogni rifornimento.

Paure e fastidio che i nuovi arrivati non comprendono: "Abbiamo chiesto e ottenuto tutte le autorizzazioni – dice Michelangelo Mucci – e garantiremo tutte le condizioni di sicurezza. Le pompe saranno sette, compreso il gpl, su un sito di circa 4.000 metri quadri. Il progetto prevede, in futuro, anche bar e lavaggio e, per l’inaugurazione, contiamo di farcela nel giro di sei, sette mesi". Mucci, oltre a rassicurare i futuri vicini, avanza un sospetto: "Non vorrei che a farci la guerra siano piuttosto i concorrenti. Il mercato è questo, però e anche le stazioni no logo, lo sappiano, risentono della crisi".  

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