Già in mattinata erano partiti i primi incontri, poi nel pomeriggio con una tavola rotonda intitolata âTecnologia tra ricerca e innovazioneâ si è aperto ufficialmente ieri il Festival della Scienza, promosso dal liceo R. Mattioli e dallâassociazione VastoScienza. Il benvenuto ai presenti è stato dato da alcuni alunni: Francesco Valente, Chiara Gualtiero, Luca Taraborrelli e Anisia Lauditi, protagonisti di un intrattenimento a base di musica e danza. A fare gli onori di casa la preside Silvana Marcucci che ha ricordato lâattenzione della scuola per la tecnologia e lâinnovazione, senza però mai perdere di vista lâarte e le altre discipline umanistiche.
Con lâideatrice e direttrice del Festival, Rosa Lo Sasso, il pensiero è volato alla città della scienza di Napoli, da poco distrutta, che costituiva un polo scientifico fondamentale per il centro sud.
Dopo i saluti dellâamministrazione comunale, rappresentata dallâassessore Anna Suriani, ha preso il via il dibattito moderato da Alessandro Vizzarri, ingegnere e docente allâUniversità di Tor Vergata. Al tavolo câerano: Antonio Minguzzi, vice direttore del dipartimento di bioscienze e territorio dell'Università del Molise, Iris Flacco, dirigente politiche energetiche della Regione, Antonio Cocozzella, direttore di Assovasto, Renato De Ficis, imprenditore del settore Information and communication technology (Ict), Massimo Staniscia, responsabile del sistema informativo delle associazioni Sangro-Aventino e Trigno-Sinello, e Gianlorenzo Molino, consulente del patto Trigno-Sinello.
Ognuno ha sottolineato il ruolo della tecnologia nel suo settore con alcuni esempi come la creazione allâUniversità del Molise di âun sistema di lettura del territorio con servizi urbanistici, gps, marketing territorialeâ, presentato da Minguzzi. Si è soffermata sul tema dellâefficientamento delle rinnovabili Flacco, sottolineando la necessità di individuare sistemi e reti di stoccaggio per lâenergia prodotta ma non subito necessaria. La dirigente regionale ha parlato anche del ruolo delle tecnologie, e delle conoscenze con esse prodotte, nel favorire lâaccettazione da parte della popolazione di alcune attività come le biomasse. Cocozzella si è soffermato sul senso di innovare nelle piccole e medie imprese: âNon possono inventare grandi cose. à un processo continuo di miglioramento che coinvolge tutte le risorse aziendali per aggiungere alle azioni quotidiane qualcosa di nuovoâ. A De Ficis il compito di parlare di Information technology, âche dà gli strumenti per governare un cambiamento sempre più veloce e cogliere i vantaggi della globalizzazioneâ. Con Staniscia il discorso si è spostato sul territorio: sul digitale divide, sul rifiuto di certi enti a usare strumenti tecnologici, e sul lavoro di integrazione di banche dati per una conoscenza completa della zona. Sulla tecnologia per la promozione territoriale e il miglioramento della Pubblica amministrazione si è soffermato anche Molino, illustrando i progetti del patto Trigno Sinello come la mappatura interattiva e il blog.
Il dibattito ha messo a fuoco criticità e spunti propositivi. Sono stati ribaditi i problemi di infrastrutture, accesso ai fondi e ritardi nellâalfabetizzazione. Tutti dâaccordo poi sulla necessità di fare rete, tra imprese, enti, associazioni e mondo dellâistruzione, e sullâimportanza di creare bandi realmente fruibili dalle aziende. Serve âuna cultura orientata allâinformazione e bisogna ripartire da una responsabilità sociale delle imprese perché non si può prescindere dalla vicinanza alle persone e al territorioâ, ha aggiunte De Ficis. La tavola rotonda si è conclusa con lâinvito di Vizzarri ânon tanto a digitalizzare quanto câè di cartaceo ma già a pensare e agire digitaleâ.
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