Stipendi attesi da 10 mesi, riesplode la protesta al Cotir di località Zimarino a Vasto

Le rassicurazioni dal presidente Amoroso: 'Pagamenti in arrivo'

Marina Recinelli
22/01/2013
Attualità
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Cotir: dipendenti da dieci mesi senza stipendio, esplode la protesta. Hanno proclamato lo stato di assemblea permanente i dipendenti del Cotir di Vasto, il centro per la sperimentazione delle tecniche irrigue, senza stipendio ormai da dieci mesi.

Nonostante le ripetute manifestazioni di protesta susseguitesi negli ultimi mesi, nonostante le promesse della Regione, non sembra esserci soluzione per il centro ricerche che avrebbe dovuto rappresentare una delle strutture di punta nel settore agricolo.

Sin dalle prime ore di ieri mattina, nella sede di contrada Zimarino si è registrato il solito via vai di esponenti politici, pronti a portare una solidarietà bipartisan. “Chiedo le dimissioni immediate del Cda – ha dichiarato il consigliere regionale Antonio Menna, Udc - Dove sono finiti tutti? Il Consiglio non  si riunisce, il Cotir non partecipa più ai bandi europei. Il governatore Gianni Chiodi e l’assessore alle Politiche agricole Mauro Febbo abbiamo il coraggio di uscire allo scoperto”. “Una situazione drammatica – ha detto il presidente del Consiglio comunale diVasto, Giuseppe Forte, Pd – E’ semplicemente scandaloso che la Regione non riesca a trovare una soluzione per questo e gli altri centri di ricerca. E’ evidente che la maggioranza preferisce interessarsi ad altro che non ai problemi dei lavoratori e delle imprese pesantemente penalizzate da queste situazioni”.

Perché il calvario dei dipendenti del Cotir di Vasto è lo stesso che stanno vivendo i lavoratori di Crab e Crivea, da mesi senza retribuzione. Una situazione che non sarà facile risolvere dopo il mancato parere favorevole da parte del settore Bilancio della Regione sulla delibera di Giunta numero 862 del 10 dicembre scorso, con la quale si sarebbero dovuti stanziare 260 mila euro in favore dei tre centri di ricerca abruzzesi, di cui 150.800 al Cotir, 96.200 al Crab e 13.000 al Crivea.

“Dopo aver dovuto fare i conti con lunghi periodi di cassa integrazione, dopo aver dovuto trascorrere le festività natalizie senza un euro in tasca e con l’incubo del futuro, i dipendenti dei centri di ricerca dovranno aspettare chissà quanto prima di poter recuperare almeno in parte le numerose mensilità arretrate – ha denunciato il segreterio regionale aggiunto della Fai-Cisl, Feliciantonio Maurizi – Questo stato di cose non piu’ accettabile. Si interrompe un percorso che, anche attraverso la legge di riordino dei centri di ricerca, dovrebbe condurre ad una soluzione definitiva della vicenda, con effetti positivi sia sulla qualita’ dell’attivita’ sia sulla salvaguardia dei livelli occupazionali. Inutile mettersi a discutere sulla legge, trovare punti di condivisione con il presidente della Regione Gianni Chiodi e con l’assessore all’Agricoltura Mauro Febbo, se poi si oppongono ostacoli che rischiano di compromettere l’esistenza stessa di Cotir, Crab e Crivea, con danni inimmaginabili per la competitività delle nostre imprese. Di questo atteggiamento inspiegabile – ha concluso Maurizi - bisogna che qualcuno si assuma la responsabilità”.

Dal presidente del Cotir Alberto Amoroso segnali di apertura e rassicurazioni: "La protesta dei dipendenti del Cotir è legittima. Posso tuttavia rassicurarli. Ieri mattina uno dei dipendenti ha consegnato in Regione la rendicontazione per il pagamento di una prima tranche di emolumenti. Si tratta di 160mila euro con i quali pagheremo due mensilità. Presto arriveranno altre 600mila euro per il pagamento di altri stipendi. Le festività natalizie hanno purtroppo allungato i tempi burocratici ma stiamo facendo il possibile per accontentare i lavoratori prima possibile“. 

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