“Vasto non è Beirut”: la fatidica frase è tornata a riecheggiare, ieri mattina, nell’aula del Consiglio comunale. Un’assise civica chiamata a pronunciarsi sulla mozione presentata dal centrodestra che sulla questione sicurezza nel centro storico chiedeva un più incisivo intervento da parte dell’Amministrazione comunale.
Una mozione bocciata, con 13 voti contrari e 7 a favore, dopo oltre tre ore di confrnto.
Una discussione nel corso della quale si è sentito davvero di tutto ma che, soprattutto, ha visto scontrarsi due immagini diverse della città. L’opposizione, attraverso numerosi interventi, ha descritto una Vasto in cui i negozi chiudono schiacciati dalla crisi, in cui i cittadini vivono nell’apprensione, terrorizzati dal susseguirsi di furti e scippi, in cui interi quartieri sarebbero ormai “preda” degli stranieri. Una città che avrebbe bisogno di vedere rafforzati i servizi di sorveglianza e attuata la videosorveglianza. Una città in cui gli stranieri, secondo il centrodestra, andrebbero ricensiti per verificare la presenta di irregolari. Stranieri che da dati Istat, illustrati dalla consigliera Paola Cianci, Rc, esponente di maggioranza, a Vasto sono circa 2.500, dei quali circa 400 residenti nel centro cittadino.
Ma il problema è sembrato soprattutto culturale se, come sottolineato dal consigliere di Progetto per Vasto Massimo Desiati, dinanzi al progressivo esodo dei giovani vastesi, a lungo andare, la presenza di stranieri potrebbero arginare lo spopolamento ma, di sicuro, finirebbe per rappresentare un saldo in perdita sul piano delle professionalità. Inevitabile lo scontro, che ha visto la maggioranza snocciolare dati e cifre senza negare l’esistenza dei problemi. Anche sugli esercizi commerciali la Cianci ha precisato che i dati in possesso dell’Ufficio Commercio rilevano due aperture per ogni chiusura, ponendo Vasto in una posizione certamente migliore rispetto a tante altre città abruzzesi. Quindi gli sgravi per i commercianti del centro storico sollecitati dal centrodestra non avrebbero ragione di esistere. Richieste, quelle dell’opposizione, che secondo Maurizio Vicoli, Sel, non hanno neanche i piedi per camminare, visto che solo istituire un turno notturno dei Vigili Urbani costerebbe alle casse comunali oltre un milione dieuro l’anno.
A concludere il sinaco Luciano Lapenna che, prendendo la parola, replicando a Desiati, a Etel Sigismond, Pdl, ed al consigliere di Fli Nicola Del Prete, ha esordito affermando: “Vivete in un altro mondo! Statistiche e dati dimostrano che Vasto, la mia città, non è quella che voi descrivete. Parlando in questo modo non si fa un buon servizio né alla città né ai suoi cittadini”. E giù un lungo elenco di cose già fatte da questa Amministrazione, dalla videosorveglianza, prossima all’appalto, ai “milleocchi sulla citta’”. A replicare ci ha pensato Sigismondi che ha accusato la maggioranza di non aver espresso, ancora una volta, nessun progetto, nessuna idea su come risolvere problemi che esistono. Scontato il voto contrario di una coalizione di centrosinistra davvero ricompatatta. Per le opposizioni "un atteggiamento grave ed irresponsabile", che "non ferma la nostra azione di protesta sulle condizioni del centro storico e la nostra azione propositiva. Una bocciatura che rappresenta una porta sbattuta in faccia a tutti i cittadini che quotidianamente chiedono maggior attenzione al cuore antico della città, ed hanno lanciato, a volte, un vero e proprio grido d’allarme”.
Un argomento, quello della sicurezza, che ha permesso anche di riaprire il dibattitto sulla valorizzazione del centro storico e sul Piano Cervellati che si prevede diverrà operativo dai primi mesi del 2013. Un Piano che, come sottolineato da Lapenna, si pone tra i principali obiettivi anche quello di combattere lo spopolamento del borgo antico.