"Corso Plebiscito in festa" a Vasto, prove tecniche di... (ri)unione a sinistra

Arte, musica e dibattiti per la festa dei Giovani Comunisti e Giovani Liberamente Sel

Natalfrancesco Litterio
01/09/2012
Attualità
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Prova a ripartire dai giovani un progetto di unione che ricomprenda in sé le varie anime della sinistra.

 

In attesa (non si sa se vana) dell'unione politica, i giovani di Rifondazione Comunista e Sinistra Ecologia e Libertà ieri sera hanno animato insieme corso Plebiscito con una serie di iniziative pensate per dare spazi espressivi ai giovani: reading, un concorso fotografico, musica e un dibattito che ha riportato in auge uno degli storici cavalli di battaglia della sinistra: l'istruzione pubblica.


Scuola superiore, università, diritto allo studio, accesso al mondo del lavoro, tanti i temi caldi trattati nell'animato dibattito moderato da Roberto Naccarella, con la partecipazione di Astrid Checchia, studentessa dell'università di Firenze, Francesco Del Viscio, studente dell'università di Teramo, Giulia Marino dei 'Giovani Liberamente Sel' e Claudia Candeloro dei 'Giovani Comunisti' di Pescara, mentre tra il pubblico non è passata inosservata la presenza del sindaco Luciano Lapenna e del vicesindaco Antonio Spadaccini.


Ognuno per livello scolastico di appartenenza,  i giovani studenti hanno raccontato le proprie esperienze e la propria indignazione verso un sistema che "legalizza le differenze di classe, attraverso una falsa meritocrazia che invece premia semplicemente chi ha i mezzi economici". In particolare, Francesco Del Viscio, studente di Scienze Politiche a Teramo, ha puntato il dito sulla "regionalizzazione del diritto allo studio", in quanto lo stato delega le regioni e poi le regioni, per mancanza vera o presunta di fondi, aumentano e a volte raddoppiano le tasse universitarie, "rendendo il diritto allo studio un lusso per pochi".


A provare a rovinare la festa al termine del dibattito, poche gocce di pioggia liquidate (scusate il gioco di parole) da Roberto Naccarella con una battuta: "Dopo tanti anni di governo Berlusconi, un po' di pioggia non può certo spaventarci".

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