'Cuore' e simbolo del porto di Punta Penna: la visita guidata al maestoso Faro

Iniziativa dell'associazione 'Amici di Punta Aderci'. La struttura, quest'anno, ha toccato il secolo dall'entrata in funzionamento

a cura della redazione
10/06/2012
Associazioni
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Vero' cuore' e simbolo del porto di Punta Penna, il Faro. Ieri mattina si è registrata un'altra partecipata visita guidata nella struttura, su iniziativa dell'associazione 'Amici di Punta Aderciì.

 

Tanti ed entusiasti coloro i quali, prenotandosi per tempo, hanno vissuto un'esperienza indubbiamente interessante, riuscendo a salire in cima al Faro. Con le guide dei responsabili alle dipendenze del Comando Zona Fari di Venezia sono stati approfonditi i dati e le caratteristiche tecniche del Faro, la cui costruzione è datata 1909, con l'ufficiale entrata in funzione nel 1912. Faro, dunque, che proprio quest'anno festeggia il secolo del suo essere punto di riferimento. Nel secondo conflitto mondiale, nel 1944, è stato ricordato, essendo i fari obiettivi militari, i tedeschi lo minarono e lo fecero saltare, ma soltanto la parte superiore e non il caseggiato con successiva ricostruzione della parte danneggiata e compromessa e nuova inaugurazione il 2 maggio del 1948.

 

Il Faro di Punta Penna, ricorda Lino Spadaccini, cultore di storia cittadina, è alto 70 metri dalla strada e 84 metri sul livello medio mare (secondo solo alla Lanterna di Genova). Per raggiungere la cima bisogna salire lungo 300 gradini a spirale. La lanterna è larga 3 metri (l’unico da 4 metri è quello di Genova, che è il più alto d’Italia) ed ha un’ottica rotante. La torre è realizzata in mattoni a doppia camera, questo perché, a causa del vento, il faro è soggetto a forti oscillazioni. Per la sua altezza e le sue caratteristiche, in caso di temporali, il faro si prende tutti i fulmini che cadono nel circondario. C’è una gabbia speciale per far scaricare i fulmini, ma capita spesso che i fulmini si propagano anche all’interno, come nel 1981, quando un fulmine ha scaricato tutta la sua potenza lungo tutti i cavi elettrici fino alle caldaie in basso, provocando lo scoppio dei rubinetti. Dalla cima del faro la vista è davvero straordinaria, apprezzabile anche con il cielo nuvoloso, anche se lascia l’amaro in bocca vedere le tante industrie e silos sparsi in prossimità della costa.

 

FOTO di PIERFRANCESCO NARDIZZI

 

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